Televisione, gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Dopo il relax dell’effimera pausa estiva – ma lo zapping quest’anno non si è riposato granché – riprendiamo la cronaca delle nostre avventate incursioni televisive tra un ghiacciolo e una coppa del nonno, inseparabili compagni dell’usurato telecomando.
In queste ultime settimane la politica non ha dato scampo allo “zapper” (si perdoni il neologismo “agghiacciante”): ovunque non si è parlato d’altro, motivatamente s’intende, dato il frenetico succedersi degli avvenimenti.
Una giullarata del ministro leghista Salvini - tipica di un principiante della politica - ha resuscitato dal letto di morte una sinistra agonizzante, portandola rapidamente al governo. Mentre i Cinque Stelle - politicamente bisessuali- senza fare una piega, si sono sbrigativamente alleati col recente avversario.
Sullo sfondo di questa scena camaleontica, tipicamente italiana, abbiamo intravisto (e intraudito), a destra, lo scilinguagnolo tambureggiante dell’agguerrita Giorgia Meloni e le rianimate cuoia del Cavalier Berlusconi; a sinistra l’indefesso e recidivo Renzi tentare di sussurrare al poco sapido Zingaretti, “stai sereno”, e il “toscanaccio” potrebbe farcela anche stavolta (mentre scriviamo queste righe apprendiamo che il buon Renzi ha abbandonato il Pd) .
Qualche delitto di sangue ha lasciato tracce ancora durevoli nella memoria: l’assassinio, nel centro della Capitale, di un carabiniere ad opera di un tossicomane americano e l’ennesimo femminicidio perpetrato dal solito minus habens, come al solito ottusamente possessivo. Non riesce a passare inosservata l’involontaria connivenza di chi racconta in Tv o sulla carta stampata i fatti di cronaca nera, sempre attento, sembrerebbe, a non sciupare oltremisura la reputazione dell’assassino di turno. Non sarebbe più utile per tutti – se non altro per stroncare ogni velleità epidemica di emulazione - l’umiliazione mediatica di questi inutili beoti? Perché non tentare questa strada? Ma i legislatori e gli esecutori del diritto sembrano muoversi in altre direzioni…Siamo in uno stato di diritto: è il prevedibile mantra che chiude ogni questione.
A dieci anni dalla morte, Rai e Mediaset insieme, dedicano un’intera giornata al ricordo del celeberrimo Mike Bongiorno, il presentatore il cui nome è legato indissolubilmente alla storia della Televisione italiana di cui è considerato uno dei padri fondatori. Siamo cresciuti con il suo indimenticabile, avvincente telequiz Rischiatutto, con le sue piccole e grandi gaffe, con il suo contagioso “Allegriaaa!”, con le innumerevoli imitazioni che gli hanno tributato, nel corso dei decenni, gli intrattenitori di turno. Per paradosso, a quanti come noi non lo hanno mai conosciuto se non sul teleschermo la sua morte appare più illusoria del suo simulacro televisivo che percepiamo sempre vitale ed emotivamente vicino.