In occasione dell'anno internazionale delle lingue indigene promulgato dalle Nazioni Unite
26 settembre 2019
Giornata Europea delle Lingue
Per una azione multilinguistica e la difesa delle lingue autoctone
Il 26 settembre è stato proclamato la Giornata europea delle lingue dal Consiglio d’Europa, con il patrocinio dell’Unione europea.
Il suo scopo è incoraggiare l’apprendimento delle lingue nel vecchio continente.
Tra gli obiettivi generali della Giornata europea delle lingue ci sono la sensibilizzazione sull’importanza dell’apprendimento delle lingue per migliorare il plurilinguismo e la comprensione interculturale, promuovere la diversità linguistica dell’Europa e incoraggiare uno studio delle lingue esteso a tutta la vita.
In occasione della Giornata, una serie di eventi vengono organizzati in tutta Europa, eventi per bambini, programmi radio e televisivi, conferenze.
Gli eventi non sono organizzati né dal Consiglio né dall’Unione europea, anche se questi stanziano dei fondi per l’occasione: gli Stati membri e i partner ricevono un aiuto per organizzare le attività.
Per coordinare le attività , il Consiglio d’Europa chiede ai Paesi partecipanti di nominare dei referenti nazionali.
Ci sono circa 225 lingue indigene in Europa, il 3% delle lingue mondiali. La maggior parte di esse è di origine indoeuropea, inoltre con l’arrivo di immigrati e rifugiati essa ha accresciuto il suo multilinguismo. Nella sola Londra si parlano 300 lingue.
Secondo un sondaggio europeo “Gli europei e le loro lingue” (“Eurobarometro speciale 243”, febbraio 2006), il 56% dei cittadini europei (Ue a 25 membri) parla una lingua diversa dalla propria lingua madre, il 28% padroneggia due lingue straniere, il 38% sa l’inglese, il 14% sa il francese o il tedesco.
Il tipico europeo che parla più lingue è uno studente, un manager o è nato in un paese la cui lingua è diversa da quella dei genitori.
La Ue propugna una politica multilinguistica, sia nei suoi lavori istituzionali, sia come scopo per i suoi cittadini.
Al vertice di Barcellona, nel 2002, si è prefissata come obiettivo quello di far imparare ai bambini almeno due lingue in giovane età .
Il multilinguismo in Europa è legato alla mobilità dei lavoratori e all’economia.
L’Ue investe più di 30 milioni di euro all’anno per promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica tramite i programmi Socrates e Leonardo da Vinci, una politica iniziata con il pionieristico programma Lingua, nel 1990.