Una fede pellegrinante
Ivan Nicoletto
Edizioni Appunti di Viaggio
Fede Pellegrinante è nato dalla congiunzione di due seminari offerti nel 2018 all’Eremo di Monte Giove e a quello di Camaldoli. La riflessione sviluppata in questo libro si propone di re-immaginare il senso della fede come partecipazione alla continua azione creatrice e amante di Dio nel magma drammatico del tempo in cui siamo immersi.
La prima parte, Per una spiritualità dell’incompiutezza, è un’esplorazione delle molteplici forme di incompiutezza che caratterizzano il dispiegarsi della vita cosmica, terrestre e umana. In questo inconcluso divenire, l’esperienza della fede si esprime come apertura accogliente, arrischiata e co-spirante con quella Vibrazione e Soffio creatore che sostiene, rinnova e provoca dal di dentro i processi vitali, fino a farsi carne che si offre per la vita del mondo. Una considerazione attenta viene rivolta alle tecnologie che sono specchio e motore d’incompiutezza, consentendoci di intervenire creativamente nei processi evolutivi. Siamo esseri incompiuti in un cosmo incompiuto.
La seconda parte, Grazie a Dio per l’evoluzione, si mette in dialogo con la straordinaria avventura scientifica che ha dilatato enormemente la coscienza del tempo profondo dell’universo da cui siamo emersi e del quale portiamo traccia nelle fibre dei nostri corpi: siamo polvere di stelle, animali evoluti con la terra, una specie simbolica che tesse continuamente reti di storie, ed è aperta a un futuro imprevedibile. Superando secolari paure, sospetti, e reciproche esclusioni, il libro incoraggia e promuove contatti e reciproca ospitalità tra scienza e fede, nell’intreccio indissolubile tra dimensione cosmica, umana e divina.
L’autore di questo libro è monaco, e questa singolare prospettiva informa il tono e lo stile della ricerca. Nell’evocazione dei temi si propone un atteggiamento relazionale affine alla co-spirazione più che alla distinzione separante tra soggetto e oggetto. Con linguaggio contemporaneo che integra mente e cuore viene privilegiato un approccio empatico, mistico e connettivo alle tematiche trattate.
Ne scaturisce una modalità teopoietica, o il farci sensibili e sorpresi di un Dio che si sta facendo con noi e con la moltitudine degli esseri passati, presenti e futuri. E tutto questo dentro una ricerca comunitaria camaldolese di cui l’autore si sente parte e cui è grato, nel movimento pellegrinante che lo ha condotto dal Mediterraneo al Pacifico.
Nelle doglie di questa sorprendente e inconclusa creazione, di cui siamo sbocco, fioritura e partecipazione, esprimo gratitudine e trepidazione nel farsi continuo del mondo.