Biodiversità a rischio
Una specie su quattro a rischio estinzione
Si allunga la lista rossa delle biodiversità minacciate.
I pericoli per la flora e la fauna in Italia
Nota di Giacomo Galeazzi - In Terris
Squali e razze minacciati da una pesca senza regole, alberi decimati per il loro legno pregiato, primati che stanno letteralmente perdendo l'habitat in cui sono vissuti da sempre: si è allungata, riferisce l’Ansa, la lista rossa delle specie minacciate di estinzione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).
L'elenco adesso comprende complessivamente circa 106.000 specie, classificate secondo una scala che va da quelle più al riparo dal rischio di estinzione a quelle seriamente minacciate, fino a quelle ormai estinte, ossia il cui ultimo esemplare esistente sul pianeta è scomparso.
Delle circa 106.000 specie della lista, sono diventate 28.0000 quelle minacciate di estinzione, ossia il 27% del totale.
Ad oggi, sottolinea la Fondazione Una uomo-natura-ambiente, nel mondo sono più di 2 milioni le specie animali in pericolo di estinzione. Perdita e distruzione degli habitat terrestri e marini, inquinamento, commercio illegale, bracconaggio e cambiamenti climatici, sono i principali fattori che stanno portando alla scomparsa di centinaia di specie.
L’Italia è un paese ricco di tradizione e cultura legate anche all’ambiente, alla caccia e al rapporto uomo-animale.
In Italia, precisa Fondazione Una, le condizioni climatiche uniche al mondo hanno creato un territorio particolare per lo sviluppo di una biodiversità che si presenta elevata e varia: “Il nostro ambiente mite e la nostra posizione geografica sono ottimali per il proliferare di moltissime specie animali, anche se da alcuni decenni la comunità scientifica ha puntato l’attenzione sui rischi che corrono alcune specie”. Il rischio segnalato da Fondazione Una è quello di veder scomparire ben 266 specie considerate dagli esperti internazionali animali a rischio di estinzione in Italia o addirittura già estinte, come ad esempio l’avvoltoio monaco o il gobbo rugginoso, una bellissima anatra dal becco turchese.
Perdita degli habitat.
“Gli animali che corriamo il rischio di non incontrare più nei nostri boschi o di vedere volare in cielo sono molti: per delfini, tartarughe marine, ma anche anatre, lucertole, tritoni esiste un rischio concreto”.
E lo stesso vale anche per alcuni tipi di piante e questo è un altro fattore che riguarda direttamente anche il mondo animale: l’estinzione di alcune piante, spesso fonte di cibo o di riparo per alcune specie, fa sì che ad alcuni animali manchino elementi fondamentali per la sopravvivenza e la riproduzione. “In alcune regioni, tra le quali Sicilia e Sardegna, si è cercato di intervenire con delle politiche di tutela mirate sia alla flora che alla fauna ma il problema è ben lontano dall’essere risolto e la situazione sembra tutt’altro che rosea”, avverte Fondazione Una.
Un simbolo delle nostre montagne, rischia la scomparsa: “l’orso bruno vede ridursi ogni giorno il suo spazio vitale a causa dell’attività umana”. Un attento programma di reintroduzione e di tutela sta iniziando ora a prendere piede ma per ora si parla di meno di 55 sugli Appennini.
Tra gli animali a rischio di estinzione in Italia c’è anche il “rospo della vanga”, vittima della progressiva scomparsa di ambienti umidi residuali e dalla bonifica agricola e dal consumo del suolo che ha interessato tutta la nostra pianura padana.
Oggi le poche popolazioni rimaste hanno raggiunto numeri critici, questo è dovuto anche alla scomparsa delle risaie, habitat naturale del Pelobate fosco che abita le valli della pianura Padana.
Le cifre riportate dall’Ansa "indicano chiaramente quanto in ogni angolo del mondo l'uomo stia sfruttando la natura", ha rilevato il direttore generale della Iucn, Grethel Aguilar. "Dobbiamo renderci conto del fatto che preservate la biodiversità è nel nostro interesse e che - ha aggiunto - è assolutamente fondamentale per raggiungere gli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile".
È purtroppo una lista destinata ad aumentare, come dimostra l'aggiornamento più recente.
Delle nuove specie da tutelare, i più fragili sono gli anfibi, che costituiscono il 40% delle specie recentemente incluse nell'elenco, seguiti da conifere (34%) e dalle specie che popolano la barriera corallina (33%); seriamente in pericolo anche alcune specie di squali e razze (30%), crostacei (27%), mammiferi (25%) e uccelli (14%). A preoccupare sono soprattutto le conseguenze della pesca eccessiva.
Quest'ultima, rilevano gli esperti della Iucn, "ha spinto due specie di razza sull'orlo dell'estinzione"; una è la Rhynchorhina mauritaniensis, la cui popolazione si è ridotta dell'80% negli ultimi 45 anni.
Tra i pesci d'acqua dolce, si calcola che siano almeno 18.000 le specie che stanno andando incontro a un rapido declino, soprattutto in Giappone e in Messico. Sono sette, sottolinea l’Ansa, le specie di primati "decisamente in declino a causa della perdita del loro habitat". Sei di queste vivono nell'Africa occidentale e si calcola che le attività umane, prima fra tutte la deforestazione, abbiano distrutto il loro habitat riducendone la popolazione del 40%.
Oltre 5.000 alberi di 180 Paesi, evidenzia l’Ansa, sono stati aggiunti alla lista rossa. Tra questi, almeno 23 specie di palissandro sono in pericolo in Madagascar a causa del commercio clandestino del loro legno pregiato, mentre l'olmo americano è minacciato dalle malattie.