#112 - 24 novembre 2014
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Pagine Preziose

Pianosa
il gozzo sorrentino

a cura di Paolo Rastrelli - Yachting Library editore

Pianosa il gozzo sorrentino si fa subito notare oltre che per l’insolito formato ad album, largo ventuno centimetri e alto sedici, per l’elegante copertina cartonata color rosso vinaccia e per la raffinata carta rigata. Il libro racconta la storia del recupero e del restauro dello storico gozzo nato nel 1947 nei cantieri Aprea e utilizzato per rifornire di derrate e generi di prima necessità i detenuti dell’omonima isola dell’Arcipelago Toscano.
Nel 2005 il Pianosa è stato inserito tra i beni di interesse culturale.
La decisione fu presa per due diversi motivi: perché era un raro esempio di barca da lavoro, intatta nell’ossatura generale, e per l’accurato restauro, condotto con l’integrazione di tutte le parti mancanti con pezzi recuperati da barche della stessa epoca dismesse grazie a un paziente lavoro di ricerca.
In realtà il gozzo, un 12 metri, fu ordinato al Cantiere Aprea da un’armatore dell’isola d’Elba; lo scafo venne impostato secondo la tradizione partendo dalla chiglia con il dritto di prora e quello di poppa, venne installato un motore Gray di carro armato americano, residuato bellico acquistato a Napoli e nel 1947 scende in mare con il nome di Laura Madre.

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