Veleno
di Dante Fasciolo
Il veleno, a piccole dosi,
entra nel nostro corpo silenziosamente:
si insinua nei tessuti trasportato dal sangue
e manifesta i suoi nefasti effetti nel tempo.
E’ così che i veleni dell’aria, dell’acqua, del cibo
che giornalmente introduciamo nel nostro corpo
minano il funzionamento dei nostri organi vitali.
Sappiamo tutti, più o meno, del problema
e tutti gridiamo allarmi…nel vuoto,
perché ben poco facciamo a titolo personale
o unendoci alla collettività per bloccare,
o quantomeno frenare, la deriva del veleno.
E a poco servono i blocchi delle auto,
i controlli delle acque e dei cibi.
Le grandi macchine economico/finanziarie
hanno assunto oramai il potere totale
sulla mobilità , la distribuzione delle acque,
la coltivazione e le tipologie dei cibi;
e le stesse, poche, entità dominatrici,
hanno da tempo capito che l’organo principale
verso il quale indirizzare il veleno è il cervello.
Inquinare prima e avvelenare lentamente il cervello
è la pratica che oggi manifesta tutta la potenza
dello strapotere del male sul bene:
il sottile, malefico e crescente veleno delle bugie
muta presto in disinformazione e calunnie,
la conquista del Web muta in campo di battaglia,
false notizie si rincorrono oscurando verità .
Difendersi è pressoché impossibile,
discernere tra notizie e smentite è un azzardo,
la mortificazione ci assale, e grida dentro ciascuno
in questi giorni di falsità oltre misura,
perché la politica è ora solo un gioco senza regole,
e l’imperativo, per gli stolti, è vincere ad ogni costo
moltiplicando il veleno delle bugie, delle false notizie,
delle disinformazioni, delle calunnie.
Siamo dunque fragili palle manipolate
e rassegnate, rotolanti sul biliardo verde marcio
di una società alla deriva?