Tempi...moderni?
Inquinamenti
di Giuseppe Sanchioni
Il 15 marzo scorso, un tranquillo venerdì di quasi weekend, è stata la (prima?) giornata del #FridaysForFuture, cioè il momento in cui i giovani di 1325 città in 98 paesi hanno disertato la scuola ed hanno scioperato per protestare contro i governi che non fanno nulla contro l’inquinamento.
È stata anche la celebrazione di Greta, la ragazza svedese di 16 anni, iniziatrice del movimento, che è stata anche proposta per il Nobel della Pace.
Considerati alcuni vincitori storici del Nobel per la Pace e ricordando anche che non è mai stato assegnato alla nostra Lampedusa, si potrebbe tranquillamente parafrasare Andy Warhol dicendo che ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di Nobel.
E invece penso che sia in atto sì un grosso inquinamento, ma delle menti.
L’inquinamento generato dal traffico delle ore di punta è fatto anche dai genitori che portano a scuola questi giovani rigorosamente in auto.
L’inquinamento dovuto alla deforestazione è il risultato dell’allevamento del bestiame per gli hamburger dei loro fast-food.
La loro mania di avere internet dappertutto ci tiene immersi quotidianamente in un inquinamento elettromagnetico dovuto ai collegamenti wireless ormai presenti ovunque, a scuola, a casa, nelle stazioni, nelle palestre e nei parchi.
La loro smania di avere il telefono di ultima generazione produce enormi discariche a causa delle apparecchiature rapidamente obsolete ma anche inquinamento nelle miniere africane di coltan, un minerale usato in elettronica, per tacere dello sfruttamento dei lavoratori.
Sarebbe utile quindi, come sempre, tralasciare di più gli slogan e gli hashtag e impegnarsi di più personalmente ripensando il proprio stile di vita perché come recita un vecchio detto popolare “se ognuno pulisse davanti casa sua, tutta la città sarebbe pulitaâ€.