#235 - 2 febbraio 2019
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Dalle matite di un architetto

I monti di Filippo Parodi

Magia delle dolomiti

Ho fatto favolosi viaggi tra monti gelati
ho percorso sentieri bianchi e scalato picchi fatati,
ho inventato paesaggi a penna disegnati,
senza muovere un passo dal leggìo colorato
del mio tavolo sporco e invecchiato.
Sono stato nelle Dolomiti di Sesto
incantato dalle cime ballerine,
sono sceso oltre Cortina
per ammirare la "Sedia di Dio”
e infine in volo sulle Pale di Martino
per onorare il Velo.

I monti di Filippo Parodi

  C253 – La luna di Cima Undici.(33,5x25)

– Un faro di luce bianca accentua le ombre ma non riesce a nascondere la nervosa stesure del disegno a penna, alcunepunte emergono dal fondo lontane e confuso. Sembra che le cime anelino alla luce tingndosi di bianco anche senza neve, come ballerine ansiose sul proscenio del teatro di Madre Natura.

I monti di Filippo Parodi

  C255 – La luna del Pelmo.(50x35,5)

La grande parete bagnata dalla luce lunare mantiene ancora sentori di sole, pagliuzze di rossi sotto il chiarore bianco romano le superfici. Le ombre scure disegnano in negativo speroni e contrafforti poi scendono verso valle confondendo I contorni. Nel buio trovano ancora riflessi sufficienti le Crode da Lago che formano quinte illustri nel grande teatro della “Roga de Dio”.

I monti di Filippo Parodi

 C256 – La grande luna.(35x50)

I raggi della grande luna bagnano la parete est poi scivolano sul torrione principale e infine sfioranoil Pelmetto dando risalto alle rocce dello spigolo. Le ombre nascondono le valli dando risalto alle Crode frastagliate e al Becco di Mezzodì. L’atmosfera è misterioso: poche luci sulle crode e il buio sulle falde degradanti e sui ghiaioni che scendono verso valle

I monti di Filippo Parodi

  C254 – La luna sulle Pale . (35x25)

Una falce di luna è sufficiente a tingere di bianco le pareti innevate, esalta le cime e le balze disegnando ombre sui nevai e sulle rocce screziate di bianco. Eppure sui contrafforti rocciosi, pagliuzze rosse emergono quasi a ricordare I colori del sole, gelati dal freddo della notte lunare. Anche sui pian di neve le ombre si colorano di effetti rosati come se il freddo della note avesse sospeso l’annullamento dei colori del giorno.

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