Riti
di Giuseppe Sanchioni
Abbiamo appena fatto in tempo a lasciarci alle spalle i sacri riti del Natale che già siamo impegnati a svolgere gli altrettanto sacri riti del nuovo anno.
Solo ieri abbiamo glorificato i vari cenoni abbondantemente ingrassati ed annaffiati. Ma prima avevamo dovuto presiedere alla cerimonia dei regali e degli auguri allegati, che per chi decide di non onorarla nei tempi dovuti può diventare particolarmente cruenta, fra spremute di cervello per ricordarsi a chi riciclare correttamente quelli vecchi e file nel traffico dei negozi per quelli ahimè nuovi.
Nel frattempo, a dire il vero c’era stato anche l’intermezzo della fine del girone di andata della serie A col rito del Campione d’Inverno, ma è andato via liscio per via dell’assuefazione alla proclamazione della Juventus che è ormai genetica.
E da ultimo i due riti peggiori perché svolti da semplici spettatori e cioè la preparazione della legge finanziaria, collegati compresi, quest’anno particolarmente onerosa dal punto di vista energetico, che ci ha lasciati quasi sfiniti e in balia di promesse mirabolanti a tempo quasi scaduto. Insieme alla ciliegina sulla torta: l’amarcord di tutto quello che di brutto (perché fa più audience) è successo in questi dodici mesi coronato dai consueti messaggi di fine anno per stroncarci definitivamente.
E così abbiamo cominciato un nuovo anno con l’incombenza di svolgere di nuovo i consueti riti. Innanzitutto l’oroscopo, che quest’anno sembrerebbe favorire il Leone ma siccome ormai dipendiamo da Pechino non solo nella finanza, il Leone che sembrava favorito è stato sostituito dal Maiale. Che comunque specialmente nei nostri salumifici non è per niente disprezzato. Da qui altri cenoni, stavolta a base di cotechino e lenticchie perché portano soldi. Ma forse solo se vengono dalla Cina.
Poi ricomincia la scuola, naturalmente senza aver fatto un compito e con un vuoto incolmabile del poco sapere che si è ancor di più diluito nei giorni di festa.
E già incombe la settimana bianca con i vari riti del rinnovo dell’attrezzatura, del recupero della forma fisica, dati gli sport da poltrona praticati durante tutto l’anno, che ora si spera di ottenere in una settimana per emulare Alberto Tomba a costo di far saltare tutti i legamenti, e delle prenotazioni.
Intanto, sempre con un occhio alla forma fisica, finiscono i panettoni ma sono già per strada le frappe accompagnate da Carnevale…
Parafrasando il Vico: riti e ritriti storici. Buon anno a tutti!