Deviazione dalla ciclistica appenninica Rovereto - Taranto
l'acquedotto in bicicletta
da Figazzano a Ceglie Messapica
La bellezza e il carattere del paesaggio della dorsale appenninica non possono essere trascurati anche se la preparazione del ciclista e la bicicletta adatta a sedimi ruvidi risultano in questo caso indispensabili. Collega gli altipiani e i numerosi parchi della penisola, fino al tacco dello stivale. Prima il crinale ligure fino ai passi della Lunigiana e Garfagnana nel parco dell’Appennino Tosco Emiliano, le foreste camaldolesi e le sorprendenti cime umbro-machigiane Catria Cucco passando per i Sibillini. In Abruzzo il Gran Sasso e Maiella da un lato e Velino e Sirente dall’altro. I monti del Matese il Sannio. Il Pollino, la Sila e Aspromonte completa la cavalcata dello stivale.
Qui presentiamo le varianti sul suolo di Puglia, una raggiunge il Gargano e l’altra Santa Maria di Leuca sulla dorsale dell’Acquedotto Pugliese.
L’Acquedotto Pugliese in bicicletta: da Figazzano (Br) a Ceglie Messapica (Br).
Percorso pianeggiante e privo di difficoltà , con la sola eccezione del caldo che nei mesi estivi (non solo luglio e agosto) può diventare un serio problema. Visto il ridotto numero di chilometri, il percorso si presta anche a gite di andata e ritorno.
Sono appena 11 chilometri ma hanno un significato particolare: si tratta, infatti, del primo tratto del corridoio acquedottistico più famoso d’Italia. Per realizzarlo ci sono voluti quasi 2 milioni di euro che rappresentano il primo passo verso una ciclovia che, al completamento del progetto, dovrebbe collegare Locorotondo con Grottaglie. L’intervento permetterà la messa in sicurezza dei parapetti dei ponti canale, la parte più suggestiva (e attualmente pericolosa) dell’itinerario per la possibilità di viste panoramiche sul paesaggio della valle d’Itria.
Non essendo ancora disponibile il primo tratto da Locorotondo, la partenza è dal piccolo comune di Figazzano, nel cuore della valle d’Itria.
Cisternino, con i suoi famosi fornelli pronti (i ristoranti fanno scegliere direttamente ai clienti i pezzi di carne da mettere sulla griglia) e il suo centro storico pittoresco, è uno dei più importanti luoghi di interesse della zona e vale senz’altro una deviazione.
Si pedala attraverso lunghe vie erbose che ricoprono le condotte dell’acquedotto, nato nel 1906 per risolvere i problemi di tradizionali siccità della regione. La natura è magnifica, impreziosita dall’inconfondibile macchia mediterranea che si alterna con i campi coltivati. Per diversi tratti, la mano dell’uomo e il paesaggio della natura si fondono armoniosamente, consegnando al ciclista una pedalata di puro piacere.
Per il momento la pista ciclabile si ferma a Ceglie Messapica, comune di 20 mila abitanti che può vantare il riconoscimento di Città d’arte e Terra di gastronomia. Grazie ai suoi trulli, alle masserie, agli uliveti secolari e alle grotte carsiche, è diventata meta di turismo ambita da moltissimi stranieri, con gli inglesi in prima linea.
Per deliziare la soste ecco il Panino Cegliese.Tra le specialità tipiche di Ceglie Messapica, la più insolita è certamente questo panino, la cui invenzione è attribuita a Vincenzo Zito, locale bottegaio di generi alimentari. Si tratta di una pagnotta farcita con tonno, olio extravergine d’oliva brindisino, fette di provolone stagionato e piccante, capperi dissalati e fette di mortadella.
E a Cisternino ogni contrada ha la sua sagra tipica: la contrada Caranna quella delle orecchiette (è in agosto), la contrada Casalini quella dell’uva (in settembre), la contrada Marinelli quella degli gnummeredd e ciervellet (gnummareddi e salsiccia) e la contrada Sisto quella delle polpette e braciole.
La pista ciclabile dell’acquedotto pugliese è ancora nuovissima e, al momento, non sono disponibili risorse on-line o guide tradizionali. In ogni caso il sito della Regione Puglia dedicato alla mobilità è il punto di riferimento per la ricerca di informazioni precise e aggiornate.
http://mobilita.regione.puglia.it