Un numero speciale della rivista "Pepe Verde"
Museo dell'Educazione
di Francesca Borruso e Lorenzo Cantatore
Questo numero del “Pepeverde” (n. 77/2018) vuole essere uno strumento per varcare la soglia del MuSEd, il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” dell’Universita degli Studi Roma Tre.
Grazie a un’idea generosa di Ermanno
Detti, direttore di questa bella rivista,
siamo riusciti a realizzare una sorta di
guida ragionata che si sviluppa lungo
alcuni dei contenuti piu significativi
del MuSEd.
Non e stato facile selezionare
argomenti e oggetti su cui indirizzare
l’attenzione del lettore-visitatore,
prima di tutto perchè ci troviamo di
fronte ad una storia museale antica di
quasi centocinquant’anni.
L’originario
nucleo del MuSEd risale infatti al
1873-74, quando l’Italia postunitaria
era particolarmente sensibile all’individuazione
di politiche e strategie culturali
utili a rafforzare l’ancora fragile
identita nazionale.
Oggi il MuSEd, che
afferisce, anche per gli aspetti giuridicoamministrativi,
al Dipartimento di
Scienze della Formazione di Roma Tre,
attualmente diretto da Massimiliano
Fiorucci, presenta al visitatore una facies
composita ed eterogenea che a
quella robusta base iniziale ha aggiunto
materiali e scopi di studio e di ricerca,
e quindi espositivi, di grande rilevanza
storico-sociale.
Il primo a promuovere questo mutamento della natura museale fu, nel 1986, Mauro Laeng, indimenticato pedagogista esperto di storia delle teorie pedagogiche e di tecnologie educative, cui oggi il MuSEd e dedicato, che volle rilanciare il nostro Museo sostenendo l’importanza della storicizzazione e della musealizzazione delle cose della scuola e dell’educazione (cui corrispondeva un’idea ampia ed elastica della didattica) anche in funzione dello sperimentalismo pedagogico contemporaneo, in una prospettiva che vede dialogare ininterrottamente teoria e prassi.
Ecco perche, a partire da questo input,
gli ultimi trent’anni di vita del MuSEd
sono stati segnati da numerose acquisizioni
di oggetti, arredi, opere d’arte,
documentazione giuridico-legislativa,
libri e riviste per bambini e ragazzi,
di Francesca Borruso e Lorenzo Cantatore
quaderni e manuali, periodici scientifici,
carte d’archivio di personalità che,
sia dall’alto che dal basso, hanno legato
il loro nome alla vita educativa del nostro
Paese, con particolare riguardo per
Roma.
La Capitale è, infatti, sempre
piu l’interlocutrice privilegiata dell’azione
storiografica che svolge il
MuSEd, con l’obbiettivo di diventare
un punto di riferimento per il territorio
e per le numerose tipologie di pubblico
che da questo possono trovare interesse
nelle sue stanze.
Non a caso oggi il MuSEd ha riconquistato
gli spazi del centrale e antico
edificio di piazza della Repubblica 10,
che per decenni e stato chiamato “il
Magistero”, roccaforte della pedagogia
romana, quartier generale di Giuseppe
Lombardo Radice prima e di Luigi
Volpicelli poi.
Gia spazi termali in età
imperiale, poi, dal XVI secolo, granai
pontifici, quindi orfanotrofio femminile,
quelle ampie cubature conservano
tuttora una forte carica
identitaria per il Dipartimento di
Scienze della Formazione che ancora
le occupa e che, a suo tempo, ha raccolto
l’eredita della vecchia Facolta di
Magistero della Sapienza, le cui origini
risalivano al 1882 quando, sempre in
quelle aule e camerate, aveva trovato
stabile collocazione l’Istituto superiore
di magistero femminile (vi insegnarono,
fra gli altri, Giovanni Prati,
Luigi Pirandello, Maria Montessori e
Ugo Fleres), esperimento pedagogico
difficile e innovativo, che apri definitivamente
alle donne le porte della
formazione universitaria.
All’interno di questo contenitore
suggestivo e prestigioso, oggi il
MuSEd ci si presenta come una sorta
di wunderkammer che avrebbe solleticato
la passione intellettuale e
collezionistica di Walter Benjamin.
Un inesauribile serbatoio di immagini,
ovvero di narrazioni di storia
sociale e di ambizioni teoriche, di
fonti materiali e di itinerari intellettuali,
di sicuro impatto emotivo per
il visitatore.
Ecco perche, come si
evince anche dalle pagine che seguono,
le potenzialita di sviluppo del
MuSEd sono affidate sia alla sua
obiettiva unicità come istituto di ricerca
sia al suo modo di presentarsi
come luogo del ricordo e dell’incanto,
adatto a far presa su diverse
generazioni di visitatori.
Molti degli autori delle pagine di questo numero speciale del “Pepeverde”, alcuni dei quali fanno parte della redazione della rivista, sono anche membri del Consiglio direttivo del MuSEd: Francesca Borruso (vice-direttrice), Lorenzo Cantatore (direttore), Carmela Covato (ex-direttrice e membro onorario), Maura Di Giacin - to, Stefano Mastandrea, Antonella Poce, Filippo Sapuppo, Elena Zizioli. Francesca Gagliardo e da sempre responsabile del funzionamento quotidiano del MuSEd, Giovanna Alatri ne e la memoria storica. I colleghi ed amici Lavinia Bianchi, Luisella Dal Pra, Ornella Martini, Chiara Meta, Lara Ottocento, Paola Parlato, Alberto Quagliata, Alessandro Sanzo, Fabiana Scollo ci hanno donato il loro entusiasmo scrivendo intorno ad oggetti specifici del MuSEd. Per questo siamo loro molto grati.
Anche i baedeker rientrano fra i prodotti
editoriali tipici della comunicazione
educativa, ce ne sono di
straordinari veramente degni di costituire
sezioni specifiche nei musei di
storia dell’educazione.
Ecco, noi vorremmo
che questo numero del
“Pepeverde” fosse il primo passo verso
la realizzazione di un baedeker organico
e possibilmente completo del
Museo della Scuola e dell’Educazione
“Mauro Laeng”.