#232 - 21 dicembre 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterą  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerą  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puņ durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pił importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma pił potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltą  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensģ nella capacitą  di assistere, accogliere, curare i pił deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltą  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositą, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Alberi

Il 29 e il 30 ottobre 2018 una tempesta ha abbattuto in Val di Fiemme
migliaia di abeti dal cui legno "di risonanza" si ricavano violini e simili

In ogni casa

Un Abete per Natale

Di Dante Fasciolo

ABETE Il padre di tutti gli abeti ha 9000 anni.
Salvato per caso dal taglio al tempo dell’ultima glaciazione in Europa;
vive tuttora in Svezia, orgogliosamente eretto con i suoi 45 metri di altezza.
Se ā€œMatusalemmeā€ il vegliardo pino di Las Vegas non può che chinare la testa,
i nipotini italiani, contrappongono all’antico genitore una qualitĆ  in esclusiva:
ā€œlegno di risonanzaā€, che ha dato una ā€œvoce maschiaā€ a 1000 e più 1000
viole, violini, violoncelle , nati dagli abeti della Val di Fiemme, cara a Stradivari.
E’ questa la caratteristica che distingue l’abete rosso, o peccio,
rispetto ad altri suoi simili:
abete bianco, pino silvestre, larice, che pure fanno ampia corona nelle foreste
che decorano il paesaggio delle nostri alpi e dell’appenino tosco-emiliano.
Duttile per poliformismo, l’Abete espande la sua chioma in longitudine
e allunga i suoi rami affilando la sua sagoma oltre quota 800,
laddove urge fronteggiare il vento e lasciare uno scivolo di favore alla neve.
Si distingue pure per i suoi frutti: le pigne, in scienza ā€œstrobiliā€,
che, generati dagli ā€œsporofilliā€ , fiori di genere femminile maturi a maggio,
si lasciano cadere intonsi a terra per la gioia di scoiattoli e donnole.
Il tempo in cui l’Abete, albero simbolo del nord Italia, assurge alla notorietĆ 
ĆØ il Natale, la Festa delle Feste, quando in ogni casa si illumina e veste di Pace.
E’ allora che la tradizione onora questo albero di antica saggezza
e lo accoglie nelle più svariate forme di attenzione : dal gioco alla preghiera,
per rinsaldare una fede troppo spesso messa in discussione con le parole e coi gesti;
per ritrovare, alfine, una serena consapevolezza
dell’essere e del vivere come ā€œumaniā€
momentaneamente ammessi a testimoniare la propria esistenza sulla terra.

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