La mia scoperta durante le vacanze estive
Castelrotto sulle dolomiti
Le sculture bizzarre
Racconto e fotoreportage di Lorenzo Borghese
La giornata è soleggiata ma fresca: invita a fare una bella passeggiata.
Ci sono molti sentieri da visitare, qui in Val Gardena. E oggi ho scelto di seguire il sentiero che dalla piazza principale di Castelrotto si arrampica in cerchio intorno ad un boschetto in cima al quale si trova uno spazio per giocare o riposare sulle panche; e dove si può anche bere acqua fresca in una fontana.
Camminando si può ammirare un magnifico panorama sul paesaggio montanaro, e anche riflettere sulle immagini della Via Crucis che sono state realizzate tanti anni fa da bravi artisti in appostite cappellette, dentro le quali si trovano sculture a grandezza naturale che raccontano le tappe della crocefissione di Gesù.
Per tornare indietro, ho fatto un’altra strada e mi sono imbattuto in una serie di sculture di legno un po’ bizzarre.
Per curiosità le ho fotografate, pensando già di mostrarle insieme al racconto della mia giornata sul diario dell’estate; e che ora racconto e faccio vedere su questo giornale.
Cosa rappresentano queste sculture lungo la strada del bosco? Mi sono chiesto. Ed osservandole da vicino ho cercato di dare una spiegazione.
Mi sono accorto che le sculture in legno ben colorate, presentavano tutte delle mani.
Nella prima scultura appoggiate ad un cerchio intorno ad una grande palla, vi sono sei mani, mentre un’altra punta il dito indice all’alto; ho pensato... per richiamare l’attenzione ai picchi delle montagne circostanti.
La scultura vicina, invece, rappresenta due braccia e due mano che trattengono tre piccole sfere colorate e io penso che l’artista che le ha realizzate vuole significare che l’uomo abbraccia i pianeti dell’universo, oppure che sia il simbolo delle sfere per giocare a bocce come qui si usa.
Infine, poco distante, ecco due grosse mani che cercano di toccarsi: e ho pensato subito a due persone che vogliono salutarsi e fare amicizia. Ma siccome avevo visto poco prima le cappelle della Via Crucis che racconta l’amicizia e l’amore di Gesù per gli uomini, mi è venuto in mente che l’artista delle grandi mani attaccate agli alberi vogliono ricordarci l’amore e il rispetto per la natura e anche, ho pensato, alla mano di Adamo che cerca la mano di Dio pitturata da Michelangelo per la Cappella Sistina.
Tornando a casa ho a lungo ripensato a tutto ciò che avevo visto e fotografato, molto soddisfatto di aver scelto quel percorso nel boschetto che non conoscevo.