Incontro e confronto fra le forme della scrittura e della scena
Teatro Argentina - Roma
Ritratto di una capitale
24 scene di una giornata a Roma
Ritratto di una Capitale. Ventiquattro scene di una giornata a Roma è il cuore di Prospettiva Roma, la linea che attraversa l’intera stagione dedicata alla Capitale. Format già sperimentato nel 2000 a Milano, con la cura di Antonio Calbi e Oliviero Ponte di Pino, rappresentò un avvenimento forte, ancora impresso nella memoria di chi vi prese parte, fra artisti e spettatori. Alcuni dei tasselli creati ad hoc per quell’occasione sono diventati spettacoli completi e di successo (uno per tutti, Mai morti!, sul ritorno dei neofascisti, scritto da Renato Sarti e interpretato da un inedito Bebo Storti).
Questo “polittico di Roma” è un evento che, attraverso il teatro, osserva e indaga il tempo della città , raccontando ventiquattro ore, ventiquattro luoghi, ventiquattro storie di una giornata qualsiasi della Roma di oggi. Un racconto a più voci e trans-generazionale che descrive la città nei suoi vari aspetti, fra invettive di rabbia e dichiarazioni d’amore, realizzato da scrittori e persone di teatro che vivono da tempo in città .
Partiti dalla domanda: può il teatro, possono le diverse forme della scrittura drammaturgica, i diversi modi dell’attore, disegnare il ritratto di una città , farsi specchio di una comunità e del suo tempo di vita quotidiano?
Si è immaginato, così, un affresco a 48 mani, un vero e proprio “ritratto” che abbia anche i modi dell’epica, della poesia, della trasfigurazione, composto di ventiquattro tasselli corrispondenti alle ore di una giornata: abbiamo chiesto a ventiquattro autori, alcuni giovani e altri già affermati, di tutte le indoli poetiche e estetiche, mescolando generazioni e stili, di scrivere un “atto” teatrale, ambientato in un luogo e un’ora precisi, e di narrare ciascuno una storia.
Accanto a drammaturghi che da tempo lavorano in città , sono stati invitati a scrivere per il teatro anche autori che per la prima volta si misurano con questa forma espressiva, per offrire una possibilità di incontro e di confronto fra le forme della scrittura e della scena. Ciascuno di questi testi compone una tessera del mosaico che nell’arco di una settimana verrà offerto alla città e ai suoi cittadini: i testi saranno messi in scena dal regista Fabrizio Arcuri, complice di questa idea-sfida, con una piccola folla di interpreti.
La colonna sonora di questa creazione sarà composta e eseguita dal vivo dal gruppo romano Mokadelic. Il set virtuale di un progetto video curato da Luca Brinchi, Roberta Zanardo/Santasangre e Daniele Spanò farà da cornice scenografica a questo straordinario affresco di Roma. Il progetto è una creazione collettiva - la coralità è la sua peculiarità e la sua forza - e vuole rappresentare anche una sorta di “manifesto poetico e politico” del nuovo ciclo del Teatro di Roma.
Se questa “visione” avrà esito felice, sarà ripetuta nella prima parte di ciascuna stagione del quadriennio della conduzione di Antonio Calbi, e dunque avrà quattro edizioni, sul palcoscenico del Teatro Argentina o in altri siti emblematici della Capitale, con il coinvolgimento di un'altra squadra di autori, per ogni edizione, in modo da arrivare a un totale di 96 autori coinvolti. Si sta riflettendo a un possibile sviluppo del progetto anche in chiave internazionale, con il ritratto delle città capoluoghi delle regioni italiane (Ritratto di una Nazione), delle capitali dei Paesi dell’Unione Europea (Ritratto d’Europa) e di 24 capitali dei diversi continenti (Gran Teatro del Mondo).