Storia e visioni fotografiche d'artista
Calcata - (Viterbo)
Calcata...Borgo disubbidiente
Rimarrà aperta fino al 26 agosto 2018 nei weekend, la mostra fotografica sulla storia di Calcata: una città che sopravvisse a un decreto di demolizione emanato nel 1935 per dare vita nel corso del tempo a un doppio insediamento che ancora oggi ospita le due diverse comunità di Calcata Vecchia e Calcata Nuova.
La mostra racconta la storia della ‘disobbedienza’ civile di Calcata, così come le sue tradizioni e la vita quotidiana, che nel corso del Novecento si sono intrecciate con le campagne di ricognizione e gli scavi condotti dalla British School e dalla Soprintendenza nei siti dell’antica città falisca di Narce.
A Calcata molti creativi hanno i loro studi: sono pittori, scultori, grafici, operatori culturali, musicisti, attori.
Le tendenze e le ricerche sono diverse e sono presenti varie espressioni artistiche, da quelle figurative e quelle astratte, da opere realizzate con tecniche vicine alla natura e all'ambiente, alla fotografia e alla video-arte. Non mancano ricerche che usano strumenti collegati con le più moderne tecnologie.
Tutto ciò fa di Calcata una "straordinaria anomalia”: un borgo medievale che contiene, in un piccolo e suggestivo spazio, un’altissima concentrazione di artisti.
Tale caratteristica, che forse non ha pari in tutta Italia, va salvaguardata e promossa. La storia, l’ambiente e il ”profumo” di arte e di cultura fanno di Calcata un esempio unico, un modello di villaggio ideale che dobbiamo custodire perché continui ad essere un prezioso patrimonio per tutti. Calcata è piena di energie nascoste che vanno scoperte e vissute con interesse e passione.
Dopo il terremoto di Messina del 1908 alcuni borghi vengono giudicati poco sicuri e, nel 1935, una legge decreta l'abbandono e la demolizione delle case di borghi ritenuti a rischio. Anche Calcata è tra questi e deve essere abbandonata dai suoi abitanti. Una Calcata Nuova inizia a vivere poco distante.
Ma la Calcata medievale non muore. Nei primi anni '60 inizia una nuova era per questo stupendo piccolo borgo che diventa qualcosa di diverso: un luogo d'incontro tra persone che, come dice Paolo Portoghesi, uno dei primi scpritori del borgo, "sentono i fattori negativi dell'ambiente urbano, persone interessate alla cultura e che apprezzano ciò che è piccolo, in scala umana". Perizie geologiche hanno confermato la solidità della rupe ed il borgo ha riottenuto l'abitabilità.
Calcata è di origine falisca. Costruita su uno spettacolare sperone tufaceo, è nel Parco Regionale della Valle del Treja, in provincia di Viterbo a circa quaranta chilometri da Roma in una zona abitata fin dalla metà del II millennio a.C.
Sui colli intorno a Calcata e soprattutto su Narce, Pizzo Piede e Monte Li Santi, scavi archeologici hanno individuato tracce di un grande abitato falisco che ebbe la sua massima fioritura tra il VII e il VI secolo a.C.
I falisci era una popolazione italica connessa con il mondo etrusco ed aveva come capitale Faleri Veteres, l'odierna Civita Castellana. Nel 241 a.C. Tutta l'area passa sotto la dominazione romana.
Il borgo, come si può ancora oggi vedere, conserva una struttura medievale. Fu feudo degli Anguillara, dei Sinibaldi e, infine, dei Massimo.