#220 - 9 giugno 2018
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascer il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
letteratura

A dieci anni dalla scomparsa

Treppo Carnico - Friuli Venezia Giulia

Ricordo di Gina Marpillero

Vita di una illustre scrittrice del '900 friulano

Nota di Mario Turello

Ricordo di Gina MarpilleroRicordo di Gina Marpillero

Si inserisce all'interno della manifestazione Setemane de culture furlane 2018 la mostra "Vita di Gina Marpillero nel '900 friulano".
Presso la Galleria d'Arte Moderna "E. De Cillia", mostra sulla vita della scrittrice nata ad Arta Terme nel 1912.

Ricordo di Gina MarpilleroRicordo di Gina Marpillero

A dieci anni dalla scomparsa (1912-2008), viene riproposta la mostra che percorre la vita della scrittrice profondamente legata alla valle del But come alla Bassa friulana, sua terra d’adozione. Le sue opere delineano un quadro d’epoca, passando dall’autobiografismo al ritratto della sua terra e della società moderna.
Un omaggio all’autrice di prose, poesie e racconti che, negli anni Trenta, fu un’impiegata della Società Filologica Friulana.

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Per meglio conoscere l'autrice e la sua opera trascriviamo una parte del testo di introduzione alla mostra di Mario Turello.
[…] Una vita lunga, quella di Gina, più lunga del “secolo breve”:
Novecento friulano è il titolo, che la mostra riprende, del suo libro più personale, più intimo.
Da esso e dagli altri suoi, e da questa mostra, emerge non tanto un affresco storico del Friuli, quanto un esempio di friulanità incarnata e vissuta: la se stessa bambina di Arta fu per Gina oggetto, più che di nostalgia, di fedeltà.

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Ricordando la propria ritrosia alla lettura, ricorda d’averla giustificata constatando che sua madre, donna che aveva letto pochissimo, «scriveva bellissime lettere, aveva una mente aperta, una visione equilibrata delle cose, senso dell’umorismo, comprensione degli altri, generosità d’animo».
Chiunque l’abbia conosciuta, di persona o come autrice, non mancherà di riconoscere a Gina le stesse doti: apertura mentale, da vecchia come da giovane; visione equilibrata delle cose, buone o cattive che fossero; capacità di sorridere, degli altri e di sé, senza mai irridere; simpatia estesa dalle persone agli animali e persino agli oggetti; generosità non solo materiale, ma relazionale; e se sua madre sapeva scrivere bellissime lettere, bellissime sono quelle scritte da lei a Taliute, o al nipote Dario, e quasi tutte le sue pagine in versi o in prosa, in friulano o in quel suo vivacissimo italiano friulanizzante.

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Nostalgia per Arta e per la Carnia, amore però anche per Porpetto e per la Bassa: uno stupendo paragone che Gina fa tra il But e il Corno, per quanto a favore del primo, si conclude così: «comunque ho deciso che si possono avere anche due amori diversi». È una dichiarazione che molto ci dice del suo animo grande; fa il paio, ad altro livello, con il piacere di fare due cose allo stesso tempo (durante le rogazioni, sui prati, mangiare e pregare insieme!). Essere di paese, ma soprattutto essere, pienamente, da non bastare il tempo, da non accontentarsi di un’unica manifestazione, o d’una sola alla volta, di sentimenti o di attività.
Meglio se creative, le attività, e magari in qualche misura redditizie, ma il più spesso “inutili”, essay writer, semplicemente belle, semplicemente sue: passioni, appunto. […]

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