A colloquio con rappresentanti diplomatici di 7 ambasciatori
Città del Vaticano
Una risposta umanitaria
Papa Francesco: nessuno può ignorare la globalizzazione della indifferenza
Nota di Angela Ambrogetti per Acistampa
“Nessuno può ignorare la nostra responsabilità morale a sfidare la globalizzazione dell’indifferenza, il far finta di niente davanti a tragiche situazioni di ingiustizia che domandano un’immediata risposta umanitaria”. In più occasioni Papa Francesco ha espresso la necessità di dare risposte di giustizia ai gravi problemi che affliggono oggi - e da molto tempo ormai - nazioni, popoli e singole persone, e recentemente lo ha ripetuto con forza ad un gruppo di ambasciatori no residenti accrediti presso la Santa Sede in rappresentanza di Tanzania, Lesotho, Pakistan, Mongolia, Danimarca, Etiopia e Finlandia.
“Quest’anno, che segna il settantesimo anniversario dell’adozione, da parte delle Nazioni Unite, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dovrebbe servire da appello per un rinnovato spirito di solidarietà nei riguardi di tutti i nostri fratelli e sorelle, specialmente di quanti soffrono i flagelli della povertà, della malattia e dell’oppressione” ha detto il Papa.
“La Chiesa, - spiega Bergolgio - convinta della responsabilità che abbiamo l’uno per l’altro, promuove ogni sforzo a cooperare, senza violenza e senza inganno, alla costruzione del mondo in uno spirito di genuina fraternità e pace”.
Ed ha concluso: “Nonostante la complessità e la delicatezza delle questioni politiche e sociali implicate, le singole nazioni e la comunità internazionale sono chiamate a contribuire al meglio delle loro possibilità all’opera di pacificazione e di riconciliazione, mediante decisioni e politiche caratterizzate soprattutto da compassione, lungimiranza e coraggio”.