Museo Esapolis a Padova
Ragno Cammello a Lampedusa
Una scoperta dei naturalisti di Esapolis
nota e foto di Enzo Moretto
L’entomologo Enzo Moretto ha annunciato in TV la riscoperta e la definizione della specie e dell’habitat di un aracnide solifugo italiano segnalato più di mezzo secolo fa e mai più ritrovato né descritto. La ricerca scientifica è stata condotta dai giovani Entomologi e Naturalisti del Museo Esapolis di cui Moretto è Direttore.
Il Museo Esapolis a Padova ha avviato un progetto per giovani che hanno passione per la natura, che non possono trovare spazio sufficiente nella scuola, nella famiglia o sui libri, e che hanno bisogno di un luogo fisico e di incontro.
L’iniziativa ha avuto successo: il numero di giovani che gravita intorno al progetto è andato aumentando e anche i lavori, le esperienze, le pubblicazioni.
Ora c’è pure una scoperta, quella di un’aracnide, dell’ordine Solifugae, avvenuta a Lampedusa, l’isola nota alle cronache per gli sbarchi di immigrati, ma meno nota come luogo di studio da parte dei naturalisti per la sua caratteristica di confine con il continente africano come testimoniato dalla pubblicazione“Gli Arthropoda di Lampedusa, Linosa e Pantelleria (Canale di Sicilia, Mar Mediterraneo)” a cura del Naturalista Siciliano, Organo della Società Siciliana di Scienze Naturali.
La “nostra” scoperta del solifugo è stata accompagnata da un lungo lavoro di ricerca scientifica e descrizione degli habitat dell’isola e ha prodotto un lavoro dal titolo “Rediscovery of the enigmatic solifuges (Arachnida: Solifugae) at Lampedusa island. An ecological study with open issues on the taxonomy of Daesiidae Kraepelin, 1899” che è stato accettato e che verrà pubblicato a breve sulla rivista scientifica The European Zoological Journal. Gli autori sono L.A. Guariento, U. Devincenzo, E. Schifani, R. Russo, E. Moretto e M. Sarà. Peraltro, il 21 aprile, a Rai New 24, in occasione di Earth day, si è parlato proprio di questa scoperta e del fatto che essa sia il prodotto di un progetto di Esapolis, il museo naturalistico che si è qualificato come una "casa" per giovani talenti, formandoli, supportandone l'operato e aprendo loro importanti strade anche lavorative.
L’aracnide riscoperto è un animale dalle fattezze strane. I solifugi sono conosciuti anche come ragni cammello o ragni del vento. La specie di Lampedusa è stata classificata con il nome Biton velox, il suo areale principale è il Nord Africa, ma non è detto che, in futuro, gli esemplari trovati a Lampedusa non si distinguano come sottospecie o addirittura come specie distinta. Sono comunque molto poche le specie di solifugi Europei, e tutti confinati negli estremi a sud del sub-continente.
Oltre al Biton velox, l’isola, comprende molte altre specie di fauna e di flora interessanti e belle di cui abbiamo documentato la presenza, a metà aprile, insieme a Emanuele Biggi, naturalista fotografo di fama internazionale e conduttore di Geo&Geo insieme a Sveva Sagramola. Per citarne alcune, oggetto del mio reportage fotografico, ho incontrato piante uniche, come il Daucus lopadusanus, una carota selvatica, o come la Caralluma europaea, della famiglia delle Apocinaceae, che produce fiori molto belli che imitano la carne corrotta, anche emettendone gli odori sgradevoli.
Oltre alla foto del fiore e delle pianta che si presenta come una succulenta, ne presento una con il fiore visitato da una mosca carnaria, la Sarcophaga, probabilmente la ferox, che, oltre a confermare l’attrattività per creature che si nutrono di batteri che vivono sulla materia organica animale in decomposizione, suggerisce un possibile mimetismo.
Affascinante anche la Periploca angustifolia, una parente della caralluma, però con portamento arbustivo e con dei bellissimi piccoli fiori con parti vellutate; tra la gariga abbiamo incontrato un ragno vespa, l’Argiope trifasciata, specie che sta colonizzando le isole del sud Europa ma sempre molto rara. Non ultimi la Scolopendra canidens, che nell’isola ha l’unica stazione nazionale di osservazione, o il bronzeo Carabus morbillosus morbillosus.
Chi volesse scrivere un diario di viaggio, dovrebbe guardare anche altri esseri, magari meno rari o endemici, ma sempre straordinariamente interessanti come la piccola mantide brachittera (con ali corte) Ameles africana, dalla grande capacità di mimetizzarsi e i piccoli esseri, come formiche Camponotus, tutti trovati negli habitat ristretti dove è stato riscoperto il Biton velox, tanto da far pensare ad un collegamento ecologico con quest’ultimo, soprattutto le formiche che potrebbero esserne preda. Queste ed altre immagini saranno donate alla Riserva Naturale Orientata Isola di Lampedusa che colgo l’occasione di ringraziare per averci concesso di portare la nostra ricerca anche all’interno dell’area protetta e di averci assistito per una parte del nostro percorso.
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