Una iniziativa di Save the Blue Heart of Europe
Regione dei Balcani
Fiumi incontaminati minacciati
Blue Heart è il nuovo documentario prodotto da Patagonia in collaborazione con Ong europee (tra cui River Watch ed EuroNatur) ed è l’apice della più ampia campagna Save the Blue Heart of Europe, volta a proteggere la regione dei Balcani minacciata da 3.000 potenziali progetti idroelettrici.
Blue Heart, parla di una lotta tenace, estrema, volta a proteggere gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa. L’obiettivo è portare l’attenzione internazionale su un potenziale disastro ambientale che potrebbe colpire l’Europa ma di cui poco si parla. Il documentario viene proiettato in tutto il mondo ed è l’apice di un’intensa campagna in corso da anni: Save the Blue Heart of Europe.
La penisola balcanica tra Slovenia e Albania ospita gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa dove oltre 3.000 potenziali progetti idroelettrici minacciano di distruggere la cultura e l’ambiente di questa regione dimenticata.
Se la feroce opposizione locale dovesse fallire, 20.000 chilometri di ruscelli lucenti e incontaminati, affluenti impetuosi e correnti degli ultimi corsi d’acqua incontaminati del continente verrebbero danneggiati per sempre da migliaia di dighe e derivazioni, in un momento in cui la costruzione di dighe è stata interrotta nella maggior parte dei Paesi sviluppati.
Gli attivisti locali che vivono lungo le rive di questi fiumi e le ONG europee tra cui RiverWatch ed EuroNatur stanno combattendo contro la corruzione del governo e gli investimenti esteri. Blue Heart documenta la lotta per difendere il fiume Vjosa, in Albania, il più grande fiume incontaminato d’Europa, gli sforzi profusi per salvare la lince dei Balcani in via di estinzione in Macedonia e la lunga protesta delle donne di Kruščica, in Bosnia ed Erzegovina, che mira a salvaguardare l’unica fonte di acqua dolce della loro comunità.
«Con questo incredibile numero di dighe e derivazioni idroelettriche proposte nella penisola balcanica stiamo assistendo a quella che potrebbe essere una distruzione ambientale irreversibile, ma c’è pochissima consapevolezza di questo problema in Europa e nel mondo», afferma Ryan Gellert, direttore generale, EMEA, Patagonia. «La nostra speranza è che questo film attiri l’attenzione internazionale sulle comunità locali che combattono per proteggere i fiumi che scorrono liberamente e che offrono loro sostentamento, e che educhi le persone sul perché le dighe idroelettriche siano una tecnologia obsoleta e non pulita».