#215 - 7 aprile 2018
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Pagine Preziose

Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Grammatiche della bellezza

Di Paola Mancinelli - Prefazione di Pierangelo Sequeri
Aracne Editrice

L’etimo della bellezza ha da sempre una connotazione filosofica, rappresentando un leitmotiv nell’indagine sulla portata veritativa connessa alla percezione della forma.

La bellezza si dice in molti modi, dunque, e vale per essa ciò che Aristotele disse a proposito dell’essere.
E se è condizione per cui l’essere si manifesta come donazione di senso, la bellezza ha, necessariamente, diverse declinazioni sinfoniche.

Oggi la categoria della bellezza torna a costituire una fonte d’interrogazione esistenziale e civile, assumendo talora toni escatologici o comunque legati a un totalmente altro che produce spaesamento eppure orienta nella vita civile.

Da questa profonda interrogazione nasce l’intreccio tra estetica ed etica di cui la bellezza è fondazione trascendentale, cosicché l’indagine si addentra nella compagine della polis, mostrando come ci sia ancora spazio per una teoria estetica che, ben lungi dall’essere evasione, è testimonianza e profezia dell’umano ancora da redimere. Grammatiche della bellezza ridiscute l’idea di razionalità estetica, imprescindibile per poter riprendere le fila di un’indagine filosofica aperta alle sollecitazioni storiche e capace di alimentare feconde e inedite fusioni di orizzonti.

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