Dal "Laudato Si'" un impegno per i cattolici impegnati in ambiente
...Conversione ecologica?
Da una nota di Alex Zanotelli
È grave che un problema così impellente come la crisi ecologica non sia al centro del dibattito politico nel nostro paese. ”Le previsioni catastrofiche - ci ammonisce papa Francesco in Laudato Si’- non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia”. Siamo oggi sull’orlo del disastro ecologico. Eppure continuiamo a procedere come se nulla fosse. La colpa è di tutti noi. Primo della politica, oggi prigioniera della lobby degli idro-carburi, poi del movimento ambientalista, oggi più che mai frammentato e indebolito, e infine delle comunità cristiane che non hanno ancora colto la sfida lanciata da Francesco con Laudato Si’: la sfida di una “conversione ecologica”...
“La questione ambientale – ha detto giustamente il senatore Luigi Manconi – riguarda il Partito democratico e tutta la politica italiana e rimanda a un deficit culturale dell’intera classe dirigente”. Dobbiamo riconoscere che i partiti italiani, in larga parte, sembrano avere un’unica preoccupazione: la crescita.Eppure sappiamo che una crescita costante e illimitata, sia in economia come nei comfort, è alla base della crisi ecologica. Purtroppo dobbiamo anche riconoscere che il movimento in difesa dell’ambiente si è indebolito e annacquato. “Col passare degli anni, i movimenti si sono appiattiti sui valori e le ‘leggi’ dell’economia globalizzata – osserva il noto ambientalista Giorgio Nebbia – Molti sono diventati collaboratori dei governi nelle imprese apparentemente verdi”.
Ma altrettanto deludente per me è il fatto che dalle comunità cristiane non sia nato un forte impegno ecologico in seguito all’enciclica Laudato Si’,un testo straordinario di papa Francesco, ma che trova difficoltà a essere fatto proprio dai fedeli, forse perché anche preti e vescovi non l’hanno fatto proprio.
Infatti non è ancora nato un serio movimento in seno alla chiesa in Italia. È un peccato questo perché in questo momento epocale un serio impegno da parte della comunità cristiana potrebbe rafforzare il movimento in difesa dell’ambiente. Solo insieme, credenti e laici, potremo realizzare un grosso movimento popolare per forzare i partiti e il nuovo governo a mettere al centro il problema ecologico. È un compito fondamentale per tutti noi, credenti e laici. Solo insieme ci possiamo salvare.
“L’Accordo di Parigi è totalmente insufficiente per affrontare la problematica del riscaldamento globale – affermano giustamente G. Honty e E. Gudynas di La Via Campesina. La società civile non può restare passiva e deve raddoppiare i propri sforzi per andare oltre questo tipo di accordi e realizzare misure effettive, reali, concrete, contro il cambiamento climatico. Molte saranno costose e dolorose, ma il compito è urgente”. A quando la conversione ecologica?