#209 - 20 gennaio 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Editoriale

Pochi giorni fa un bottone schiacciato per errore
ha gettato il mondo nel panico per un'ora circa

Attaccabottone

di Dante Fasciolo

Attaccabottone è un termine popolare
che si può interpretare in diverse maniere,
l’oggetto che lo incarna è il semplice bottone che conosciamo e
se lo si considera a se stante, sappiamo che è cucito
e dunque difficile da staccare dall’indumento;
se si considera che è agganciato all’asola
il sodalizio con l’abito diventa più forte;
se si identifica invece con una persona
la definizione di attacca-bottone assume valenze plurime:
è un amico che trova sempre un motivo
per parlare e trattenerti a lungo;
o più semplicemente è uno sconosciuto
che cerca ogni argomento per intrattenerti.

(simpatici attaccabottoni sono tutti gli uomini
tra i 15 e i 95 anni che cercano di filare
con ragazze dai 13 ai 90)

Orbene, non divaghiamo. I bottoni di cui voglio occuparmi
non sono quelli del gilet,
ma dei numerosi bottoni presenti nel mondo
per la maggior parte disposti sui tavoli che contano
e sotto la responsabilità di uomini
“fortemente abbottonatiâ€, è il caso di dire,
a Governi, Nazioni, Sensibilità Politiche e Militari.

A cosa servono?
Servono a dare allarmi, a lanciare missili,
ad attaccare o rispondere se si è attaccati...
insomma, servono a fare la guerra.
Un bottone schiacciato può innescare un conflitto
e portare morte e distruzione ovunque sul pianeta
nel giro di una manciata di minuti
con scarsissime possibilità di frenare l’impatto
se non per esaurimento degli arsenali.
Se si trattasse di arsenali di pistole col tappo,
o di fucili a piombini, il danno sarebbe irrisorio,
emblematico, quasi un gioco…
ma sappiamo che gli arsenali nascondono armi atomiche
centinaia di volte più potenti della bomba
sganciata a Hiroshima e Nagasaki
e che se sgangiate dalle nazioni che le posseggono,
nemiche per politica ed economia,
distruggerebbero intere città e ucciderebbero
più della metà del genere umano,
mentre l’altra metà lascerà questo mondo
nel giro di qualche anno per contaminazioni nucleari.

Allegria!
Due arroganti e prepotenti del mondo presente
giocano con i loro bottoni,
e come due scolaretti delle elementari
fanno a gara a chi ce l’ha più grosso.

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