Appunti di spettacolo dal XX secolo
Roma - Teatro Betti
D'amore e di Guerra
di Dante Fasciolo
Si parte da Orazio e via via, attraverso Aragon, Betti, Gatto, Paladini, Las fino a Gennari una lunga carellata di testi d'autore recitati, cantati e danzati per narrare gli amori e le guerre che hanno attraversato il secolo ventesimo.
Il Teatro Betti propone il suo nuovo spettacolo "D'Amore e di Guerra" con musiche rigorosamente dal vivo: alla tastiera Lucia Las affiancata da Lavinia Celestre; alla chitarra Stefano Petucco; alle percussioni Vic; le coreografie di Daria Benedetti e la scenografia di Clara Surro.
E' una brava Natascia Trivini a rompere il ghiaccio con l'Inverno di Orazio in un misto di recitazione e canto che bene introduce l'argomento amore con armoniosa e accattivante poetica, e subito il controcampo: la battaglia di San Martino vissuta dagli abitanti del teatro di guerra: "Il giorno che piovvero zaini" che Angela Salustri ha reso visibile interpretando con efficacia testi elaborati da Lucia Las, la quale - coadiuvata da Tita Borzi e Natascia Trivini - si cimenta in un racconto di autentico vissuto "Gli indifferenti amanti di Anversa" che contrappone al calore dell'amore di due giovani amanti, il triste contemporaneo rastrellamento di ebrei ad opera dei nazisti.
L'atmosfera rafforza l'afflato intimista: Angela Salustri porge sommessamente i delicati versi di Alberto Gennari: "Scorre la penna", e si fa eco per accompagnare i ricordi di "Elsa allo Specchio" che scivolano tumultuosi nell'interpretazione che Andrea Villaneti dà ai versi di Louis Aragon.
L'alternarsi di amore e guerra non dimentica Alfonso Gatto e il suo "Innamorarsi allora" che impegna il bel canto di Lucia Las. Amore, e subito Guerra: La suadente narrazione di Alessandro Lupi immerge lo spettatore nel terribile svolgersi di una battaglia cruenta che sottrae spazio alla speranza.
Ora, nel momento più duro dello spettacolo, come una folata di vento tiepido si susseguono narrazioni di gioia: nasce un bambino tra la paura del futuro; lettere d'amore all'amata di Ugo Betti dal fronte; l'incanto di un tramonto; l'utopia di un vagabondo così vigorosamente rappresentata da Andrea Villanetti; perfino l' armoniosa danza di Valeria Gennari e Cristian Marini che accompagna la tenue canzone "Le Stelle", performance serena, alla quale l'interprete Tita Borzi non nega un tocco favolistico; tutto sembra richiamarci ad un futuro migliore.
"L'amore in tempo di guerra" si specchia anche nella tragedia di Lampedusa, e si stempera con le note in una Ave Maria che la disinvolta presentatrice dello spettacolo, Lavinia Celestre, scandisce al piano.