#109 - 27 ottobre 2014
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N 354 GIOVEDI' 1 AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Cinema

Dal Festival del Cinema di Roma "Gone Girl"

David Fincher è tornato

di Giada Gentili

Con "Gone Girl" David Fincher è tornato a colpi di narrazione serrata e imprevedibilità, dopo il film-tartaruga che fu "Il curioso caso di Benjamin Button" e la biografia ben riuscita di Mark Zuckerberg in "The Social Network". Per stupire il pubblico al cinema si ricorre sempre più spesso ad effetti speciali mastodontici o cast a 5 stelle, Fincher stavolta ha usato la solida e potente sceneggiatura di Gillian Flynn (che ha scritto anche il libro da cui è tratto il film). Un'opera sopratutto da leggere quindi, seguire, scrutare: protagonista Nick Dunne, Ben Affleck (le cui spalle sono una bella dimostrazione di quanto si stia preparando bene a “Batman v Superman"), che viene accusato dell’omicidio della moglie scomparsa Amy. Da un incipit così banale è stato tirato su un thriller acuto, un film sociologico, antropologico, e anche un tantino splatter.

Dal Festival del Cinema di Roma Dal Festival del Cinema di Roma

Splendida interpretazione dell'attrice protagonista Rosamund Pike che odora di Oscar (o quantomeno di candidatura) e riuscito il gioco con cui lo spettatore al cinema diventa anche spettatore all’interno del film: a portare avanti le varie teorie dei colpevoli, della violenza, è infatti mamma televisione, i cui riflettori donano luce positiva o negativa ai suoi protagonisti. David Fincher riesce a trasportare chi ha pagato il biglietto al cinema, su un divano a casa, chiedendogli quanto sia colpevole Ben Affleck, chi è la bestia, chi il vero mostro, in un continuo spostamento dell’ago della bilancia.

Dal Festival del Cinema di Roma Dal Festival del Cinema di Roma

La televisione è trascinata al livello infimo che merita, senza arrivare a brutalizzarla come in "Hunger Games", ma prendendosene gioco fino a ridurla a un semplice giocattolo con estrema intelligenza. Il titolo tradotto in italiano “L’amore bugiardo” è inutile e anche pericoloso per chi non ha visto il film, si intuisce molto, troppo, della trama, “Gone girl” era sufficientemente semplice da poter essere compreso dai più. Ultima pecca: il finale, sì inatteso (e questo è già un punto a favore) ma poco definitivo e molto vago, sono uscita dal cinema con la tentazione di andare a cercare Fincher e chiedergli in ginocchio, di aggiungere 5 minuti davvero conclusivi al film.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessit di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidariet tra singoli e le comunit, a tutte le attualit... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicit e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libert di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.