Galleria Aleandri - Roma
Doppia esposizione
Publio Morbiducci pittore e Renzo Romero stampatore
di Luigi Capano
Un maggio intenso per la Galleria romana Aleandri impegnata nelle due centralissime sedi espositive con altrettante mostre, entrambe meritevoli di attenzione per il desiderio manifesto di suscitare un interesse verso personaggi dimenticati dalla scena artistica contemporanea ma che in un tempo non molto distante ebbero un ruolo di primo piano.
E’ il caso di Publio Morbiducci (Roma, 1889 – 1963) scultore, pittore, incisore, medaglista,autore “ignoto” del Monumento al Bersagliere a Porta Pia e dei due gruppi scultorei dei Dioscuri posti davanti al Palazzo della Civiltà del Lavoro all’EUR.
La mostra realizzata nello spazio di Piazza Costaguti vicino al Portico d’Ottavia (fino al 3 giugno) in collaborazione con l’archivio Morbiducci offre un compendio dell’intera produzione artistica tra sculture, dipinti, disegni, xilografie e medaglie.
Allievo di Duilio Cambellotti,vicino agli ambienti della Secessione romana (partecipò all’esposizione del 1915), membro dell’Accademia di San Luca (1937), Morbiducci sviluppò la propria attività soprattutto durante il ventennio fascista.
La mostra attuale ci restituisce l’immagine di un artista, appassionato e frenetico sperimentatore di tecniche e di stili, che ha saputo anticipare en passant, si potrebbe dire, il tonalismo della scuola romana.
Raggiungiamo in pochi minuti l’altra sede della Galleria, in Via di Monte Giordano, tra la Chiesa Nuova e Castel Sant’Angelo, dove è in corso la mostra La stamperia Romero e l’incisione astratta a Roma 1960-1988 (fino al 9 giugno).
Sono esposti un’ottantina di opere di vari artisti impresse dallo stampatore Renzo Romero (Burgos, Sassari 1921, Roma 1994) straordinaria figura, dimenticata, di promotore culturale nella Roma degli anni ’60, punto di riferimento, nella Capitale, per i cultori dell’arte astratta.
La stamperia che animò assieme alla moglie Flavia Tesio – ubicata prima in Via Liguria, una traversa di Via Veneto, e quindi in Via Brunetti, vicino a Piazza del Popolo – fu per oltre un ventennio – esattamente dal 1960 al 1986 - luogo di incontro e di confronto tra artisti, poeti, scrittori, intellettuali come Rafael Alberti, Afro, Gregory Corso, Fausto Melotti, Piero Dorazio, Nello Ponente, Achille Perilli, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Carla Accardi, Guido Strazza, Angelo Maria Ripellino, Marisa Volpi, Giulio Turcato e tanti altri.
Un gesso modellato, un foglio inciso ci restituiscono preziosi frammenti della nostra storia, immagini dimenticate che nuovamente si riverberano sulle nostre vite. E’ questo forse il senso dell’arte?