#192 - 6 maggio 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Pagine Preziose

I molti altari della modernità

Le religioni al tempo del pluralismo

Berger Peter L. - Emi Editrice

La nostra epoca è segnata dal forte ritorno delle religioni nello spazio pubblico.
La teoria della secolarizzazione («più» modernità = «meno» fede) si è rivelata errata.
Berger, un tempo sostenitore di quel paradigma, non ha timore ad ammettere lo sbaglio: l’osservazione della realtà lo porta ad affermare che oggi non viviamo in un’età secolare ma in quella del pluralismo.

Le fedi sono compresenti a livello planetario: gli Hare Krishna ballano davanti alle cattedrali gotiche d’Europa, il cristianesimo si diffonde nella Cina confuciana, l’America Latina (un tempo uniformemente cattolica) vive un’esplosione di presenza protestante, la regina Elisabetta si proclama «difensore di tutte le fedi nel Regno Unito».

Al contempo i credenti sono immersi nella propria epoca vivendo in prima persona il pluralismo in quanto persone sia religiose sia secolari.
Ma cosa significa il fatto che il pluralismo è il paradigma della condizione spirituale moderna?
In che modo le istituzioni religiose ne vengono condizionate?
Cosa succede alla fede in questo contesto?

Questo libro risponde con lucidità a tali domande.
Berger intreccia un’impareggiabile competenza accademica con la sapida capacità di indagare i fatti propria dell’uomo curioso di capire.

  «Berger è un’autorità mondiale in materia di religioni e modernità»  
  The Washington Post     
  «Il più famoso sociologo vivente» Forbes      
  «Tra i primi a prevedere che il mondo si sarebbe secolarizzato,     
  Berger è stato anche tra i primi a riconoscere di essersi  sbagliato» Il Foglio
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