Risurrezione
di Dante Fasciolo
Milioni di sms, post sui social, telegrammi…
per non parlare di telefonate,
si rincorrono in ogni angolo del globo
per gli auguri di Pasqua.
Una festività principe per i cristiani,
meno sentita per altre popolazioni,
comunque accettata come festa del cuore
a cui si affidano parole di pace.
Eppure, per troppi uomini, donne e bambini,
questa festa appare bestemmia,
quasi un insulto alla drammaticità della loro vita
compressa tra bisogni e guerra.
L’anelito di una Risurrezione
alimenta le coscienze degli uomini
in affanno in questo tempo di negazioni,
e i giorni della Pasqua leniscono le ferite.
Sono sinceri gli auguri, più intimi gli amori,
più salde le relazioni di fratellanza,
il desco e l’incontro cementano
amcizia e sincerità …oggi, Pasqua Cristiana.
Domani il vortice dei giorni
senza memoria e senza volontà .
La conseitudine spinge al successo, al denaro…
l’interesse personale sprofonda nel pozzo dell’egoismo.
Siamo in molti a contraddire la Pasqua,
mentre inviamo auguri conditi di serenità ;
e sono molti, troppi, coloro ai quali
la Pasqua e i suoi valori sono negati.
Se non iniziamo a lavorare perché
Pasqua sia tutti i giorni, per tutti gli uomini,
le parole e i messaggi che intrecciano
sono l’ultimo inganno alla nostra coscienza.