#190 - 14 aprile 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Humour (non sempre) per riflettere

Dizionario

di Giuseppe Sanchioni

Continua senza sosta l’adeguamento del dizionario italiano al politicamente corretto del nuovo millennio che avanza.
Storicamente questo revisionismo si potrebbe far partire, e forse in pratica finire, dalla rivoluzione francese, quando i sudditi diventarono, finalmente, cittadini.
Dopo ha toccato un po’ tutte le attività umane.
Ad esempio, nel tempo i bidelli sono stati trasformati in collaboratori scolastici, i portantini in operatori sanitari, gli spazzini in operatori ecologici, passando però attraverso la fase dei netturbini, i tartassati di Totò e Fabrizi sono diventati contribuenti, loro malgrado e sempre in debito.

Più recentemente, i cuochi sono tutti diventati chef, anche se i piatti più buoni sono quelli fatti in famiglia.
Il varietà televisivo si è trasformato in talent, dove c’è molta gente che sa fare poco.
Gli sceneggiati della vecchia TV in bianco e nero sono diventati fiction, anche se sono sempre a puntate, che quando diventano vitalizie si trasformano in serial.

Ma ora il revisionismo tocca anche il mondo carcerario.
Infatti, dal 31 marzo scorso, leggiamo che le celle si chiamano camere di pernottamento.
Magari ora gli ergastolani si chiameranno pernottanti a tempo indeterminato mentre gli altri carcerati si chiameranno pernottanti a tempo determinato o addirittura pernottanti precari, visti i tempi.

Purtroppo però la sostanza delle cose non cambia e le problematiche rimangono senza soluzione, anche perché cambiare il nome delle cose non ne modifica la realtà.
Della serie come trasformare il facile nel difficile passando per l’inutile.

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