Dal Festival Internazionale del Cinema di Roma
Scrivimi ancora
Quello che potrebbe succedere a qualunque adolescente,
fatta eccezione per Sam Claflin
di Giada Gentili
Lily Collins è una delle nuove promesse hollywoodiane, la prossima Jennifer Lawrence, un po’ Cara Delevingne con il sopracciglio marcato, i lineamenti interessanti e lo sguardo profondo. “Scrivimi ancora” è il suo nuovo film da protagonista, una commedia da non guardare quando ci si sente Bridget Jones: sfigata, innamorata-non-ricambiata e bruttina; da vedere almeno un paio di volte con le amiche, per parlare di quanto sia bello Sam Claflin (che interpreta Alex, protagonista), o con il fidanzato per stringergli la mano immerse in un fiume di lacrime. “Eppur si ride” in “Scrivimi ancora” per la goffaggine della Collins e il suo personaggio, Rosie, così looser, le gag, la battute all'inglese, nessuna volgarità e tanta dolcezza.
Quella di Rosie è e potrebbe essere la storia di molte adolescenti (fatta eccezione per Sam Claflin): rimanere incinta al liceo e non avere la possibilità di inseguire i propri sogni di gloria nel lavoro. Niente università , niente serate alcoliche con gli amici, solo colichette notturne e il pensiero di crescere un altro essere umano. La storia è narrata con sufficiente realismo (sempre fatta eccezione per Sam Claflin) pur con l'esagerazione dei personaggi e delle situazioni. Una commedia piacevolmente fruibile e per la regia e per l’allegra colonna sonora, molto 90ies.
Noi, donne vissute a pop-corn troppo salate e storie d’amore poco hollywoodiane, ne abbiamo visti di film sui migliori amici che si innamorano, ma di esserne stanche non c’è verso. “Scrivimi ancora” ha qualcosa di diverso da “Harry ti presento Sally” (il capostipite del genere), da “Il matrimonio del mio migliore amico” o “Amici, amanti e…” e voi potrete continuare l’elenco meglio di me. Vale la pena vedersene un altro al cinema, sognando che la stessa magia possa accadere a noi, sempre e comunque fatta eccezione per Sam Claflin, sognare va bene, illudersi no.