Riemerge dall'oblio
Genova - Palazzo della Meridiana e Palazzo Rosso
Sinibaldo Scorza
Di Roberto Bonsi
Sinibaldo Scorza era un nobile piemontese la cui famiglia era imparentata con quella altrettanto nobile dei genovesi Fieschi e dei Conti di Lavagna. I suoi familiari gli dettero ben presto un'educazione di puro stampo umanistico, ed egli si avvicinò così alla più "sublime" delle arti, cioè alla pittura, questo grazie al maestro Giovanbattista Carosio, che fu chiamato dagli Scorza per decorare le pareti ed i soffitti del loro insigne palazzo patrizio.
Fu giovane apprendista nella bottega di Giovanni Battista Paggi, che fu uno dei più affermati pittori della Genova del tempo. I soggetti preferiti dallo Scorza furono i paesaggi, gli animali ed i fiori. Sua principale ispirazione fu la pittura del celebrato pittore fiammingo, Albrecht Durer.
Ormai genovese di adozione, si sposò con la nobildonna Nicolosina De Ferrari. Nella seconda decade del '600 si trasferì presso la corte sabauda, dove rimase come pittore ufficiale per oltre un ventennio, cioè fin quando scoppiò la guerra tra i Savoia e il Ducato di Genova. Fu allora che prese la via del ritorno, rientrando nella sua città , Genova.
Considerato una spia, fu arrestato e poi esiliato. Si rifugiò in quel di Massa-Carrara e di seguito a Roma.
Tornato a Genova, vi morì sei anni dopo e le sue spoglie furono traslate nella cappella di famiglia della chiesa di San Francesco di Castelletto.
Sinibaldo Scorza è ora celebrato con una specifica mostra internazionale aperta al Palazzo della Meridiana e nel vicino Palazzo Rosso a Genova fino al 4 giugno 2017. Curata da Anna Orlando : "Sinibaldo Scorza - Favole e natura all'alba del Barocco" vuole porre a nuova attenzione su questo autore, autentico caposcuola della pittura genovese seicentesca.
Suoi regali estimatori del tempo furono Carlo Emanuele I° di Savoia e Caterina di Svezia.
L'alacre sua attività si svolse principalmente nel paese natale di Voltaggio in terra piemontese. La mostra in questione intende essere una sorta di risarcimento morale per un artista che fu poi presto dimenticato.
I palazzi genovesi ospitano una trentina di opere di artisti genovesi e fiamminghi del suo tempo, tra i quali lo stesso Paggi, i fratelli Castello, i fratelli De Wael, il Grechetto, il Tempesta, e così via.
La rassegna, presentando anche altri dipinti è unita da cinque aree monotematiche, così suddivise: "Gli esordi di un pittore aristocratico-", "Dal vero al sacro", "Favole e miti", "La scena di genere fiammingo-genovese" e "Paesi incantati".
Vi è poi una sala con una gran folla di animali ed un'altra a carattere fiabesco con dei paesaggi innevati.
Per finire vi è un presepe realizzato dallo stesso Scorza composto da diverse sagome di carta.
A Palazzo Rosso, parallelamente, vi è la mostra :"Avezzo a maneggiar la penna dissegnando"con ben 90 disegni dello stesso Scorza, di cui 55 inediti. Altri suoi disegni sono conservati nel "Museo Nazionale" di Cracovia in Polonia.