#108 - 20 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cinema

The Judge

Robert Downey Jr. e Robert Duvall: Duetto da Oscar

di Giada Gentili

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Robert Downey Jr. e Robert Duvall da Oscar. “The Judge” è il loro primo film insieme, ma non ci sarebbe da stupirsi se qualcuno chiedesse loro una nuova collaborazione: la sicurezza dell’esperienza e la dolcezza nello sguardo degli anni che passano di Duvall sono il contraltare perfetto dell’energia e la simpatica arroganza di Downey Jr.. Padre e figlio, Joseph e Hank Palmer, giudice e avvocato, i due si scontrano e rincorrono in una storia di antichi rancori, rimorsi e rimpianti; senza indugiare troppo nella trama, ricca di sfumature e flashback, alla cui base si sviluppa un processo per omicidio imputato allo stesso giudice Palmer, quello che rende “The Judge” un buon film è il tetris di tutti gli elementi: gli attori appunto, ma anche la regia, la scelta della musica, i momenti da occhi gonfi affiancati dagli assoli comici di Mr. Downey.

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Due ore e quaranta abbondanti che non pesano, che scorrono e alcuni minuti si sedimentano nel profondo dello spettatore: la scena della doccia forzata, l’interrogatorio padre-figlio in aula, i battibecchi tra Hank e la figlia (una bravissima Emma Tremblay). Robert Downey Jr. ha abbandonato tutti i super di Iron Man (super-muscoli, super-capelli, super-forza) e lasciato solo l’uomo: Hank sta per divorziare ma ha un rapporto magnifico con la figlia, è arrogante ma “anche l’uomo più generoso che io abbia mai conosciuto”, come dichiara il suo grande amore adolescenziale, tutto d’un pezzo nei panni dell’avvocato in città, e un pezzo di pane con la maglietta dei Metallica e le sneakers.

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Stupisce che ci sia David Dobkin dietro la macchina da presa, lo stesso dello strampalato “Due single a nozze”. E’ stato lo stesso regista a dichiarare durante la premiere di “The Judge” a Roma che “La vita è una tragedia e c’è bisogno di divertirsi”, ma che si possono affrontare le tragedie come Hank Palmer, in sella ad una bici a 50 anni suonati. Certo, non tutti siamo Robert Downey Jr. e probabilmente a 50 anni su due ruote neanche ci monteremmo, ci potremmo comunque accontentare di poter indossare con la stessa classe dell'attore la maglietta dei Metallica comprata al liceo.

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