Padre, dimmi una parola
Lorenzo Chiarinelli - EDB edizioni Dehoniane Bologna
Il noto vaticanista Luigi Accattoli, nell'introdurre il libro del vescovo Lorenzo Chiarinelli, invita a leggere per prima la pagina 41, intitolata "Notturno" che si presenta in forma di poesia e di li parte la sua considerazione generale sul libro. Lo seguiamo:
"Oltre che della malattia e del mistero, la notte in questa pagina è metafora del tempo umano e del nostro tempo in particolare.
Andando avanti nella lettura scopriamo che l'autore discute interminatamente con gli uomini e le donne della sua epoca, cioè con sé e con noi, un momento mescolandosi al popolo, un altro momento andando all'ambone."
Padre, dimmi una parola, consta di 63 capitoli, per ciascuno poco più di una pagina..."Nella cultura contemporanea sembra mancare lo stupore", leggiamo alla voce Stupore, dopo aver preso nota della "curiosità infinita" che oggi sembra abitare il cuore di molti. Alla voce Pregare c'è un buon elenco dei fattori che oggi rendono la preghiera una "lotta", ma si riconosce anche che "in questo stesso tempo è presente e diffusa l'aspirazione alla calma, il fascino del silenzio"...
Luigi Accattoli ci da una chiave di lettura ampia e capace di aprire al senso degli argomenti presenti, e l'autore stesso ci guida: " Oggi noi non viviamo certamente nel deserto: il nostro tempo è la stagione alluvionale della parola, anzi dello spreco della parola. Per reazione si vorrebbe il silenzio, la fuga, la solitudine (...) Come il giovane eremita del deserto egiziano, anche se immersi in un deserto di altre dimensioni, quello urbano, e di diversa solitudine, quella tra la folla, possiamo far nostra la sua semplice e familiare richiesta: Padre dimmi una parola! La richiesta diventi il nostro impegno all'ascolto."