Emozioni
di Dante Fasciolo
Non ci sono più emozioni da vivere
in questo nostro tumultuoso e rocambolesco mondo.
Sono rimaste flebili passioni
e tanto sgomento, tanta indifferenza, tanta rabbia.
Il cinismo gioca ancora la sua partita
dentro le istituzioni nazionali ed internazionali,
tra i labirinti economici, i potentati e le lobby,
e la residua politica lo ha iniettato anche nei nostri cuori.
Non ci sono più emozioni da vivere
in questo tumultuoso e rocambolesco mondo.
Si vive alla giornata, sul filo delle ventiquattr’ore,
ogni pensiero sembra essere avvolto
in una coltre impenetrabile e indecifrabile
capace di assorbire desideri e aspettative
o di respingere senza dare spiegazione
ogni pur legittima speranza.
Non ci sono più emozioni da vivere
in questo tumultuoso e rocambolesco mondo.
L’abitudine e l' assuefazione
galleggiano di fronte agli avvenimenti:
ci sono guerre, si! ma lontane…
uomini in fuga, si! Sempre più vicini
sempre più presenti sulle nostre città ,
ma si ignora la loro martoriata storia presente e passata.
C’è fame e disperazione in ogni angolo del mondo
anche ai margini delle nazioni e delle cittÃ
ove albergano gli uomini burattinai
che guidano con sarcasmo una società allo sbando.
Abbiamo avuto un sogno non molto tempo addietro,
fiorito tra le macerie di rapaci progetti,
ha un nome: Europa, entità geografica, si!,
ma soprattutto idealizzata come entità politica, etica, umana.
Il nostro risveglio annuncia stagioni grigie,
si negano le ragioni alle quali occorre dare seguito;
sgomento, indifferenza, egemonie e rabbia
è il tenace tessuto da squarciare con determinazione.
Europa: ridacci intero il sogno spezzato,
ne abbiamo bisogno per noi e per esempio al mondo,
ridacci sane passioni e ancora un’emozione da vivere.