In occasione della X Giornata del Contemporaneo si sono svolte in tutta Italia iniziative di vario genere.
A Roma, particolarmente interessante è la Mostra "Il linguaggio segreto di un gesto, opere di Paola Marzano ispirate al "Sarcofago degli sposi" esposto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dove la mostra resterà aperta fino al 19 ottobre.
La gestualità dei due Sposi rappresenta la fonte d'ispirazione dell'artista che vede, nel gesto delle loro mani, un linguaggio segreto, criptato e sepolto da secoli nel quale, attraverso un'analisi storica, etica e sociale, si può riconoscere un ponte tra epoche e culture narrato attraverso simboli ermetici.
"L'approccio dell'espressione artistica "contemporanea" al noto reperto etrusco - ha sottolineato la dottoressa Alfonsina Russo soprintendente al Museo, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - rivela l'antico senso profondo della gestualità dell'uomo, via via valorizzata e caricata sempre più di significati, nel trascorre del tempo fino ai nostri giorni, sia in rapporto al profilo etico che in quello estetico, in un tempo, il nostro, che fa dell'immagine il momento centrale della comunicazione."
Museo Nazionale Etrusco - Roma Villa Giulia
Gesto e Segno
cinque opere di grandi dimensioni
frutto di rielaborazioni digitali in cui coesistono
fotografia, disegno e grafica al computer
di Dante Fasciolo
Muoversi lungo i canali della comunicazione,
avere presente la gestualità innata nell’uomo,
richiamare a se stessa l’inventario dei gesti
e la conoscenza dei simboli
carichi della loro variabilità:
ecco l’itinerario che anima il nuovo lavoro
della pittrice Paola Marzano,
impegnata in questa occasione
a rappresentare una lettura estetica
di una sua nuova geografia esoterica.
Dopo aver ispezionato il “Velo di Maya”
con impegno ed intensità in un precedente lavoro,
l’artista insegue ora “Il linguaggio segreto di un gesto”
sulla scorta di quell’ antico, etrusco
“Sarcofago degli sposi”
chiamato a testimoniare il “Mudra”
che lega l’esplicita movenza delle mani di entrambe
còlta e sospesa come simbolo e segno,
intensamente evocativa nella ricerca
di equilibrio tra mente corpo e spirito.
Mutuando dall’induismo,
ecco la triangolazione riassuntiva del Brahman:
Essere Supremo creatore, distruttore, conservatore…
e l’altra: intelletto, coscienza, ego, stretta dal mignolo e dall’anulare
di Sarasvati: divinità fluviale.
Geometrie opposte narrano la contraddizione che distingue Shiva:
distruzione e rinascita tra potere e sessualità;
paradigma del Shiva Linga: erotico e ascetico,
seme di vita, generatore di fecondità
quando per natura divina si unisce a Yoni.
Paola Marzano passa in rassegna la molteplicità simbolica
e carica di significati gli aspetti reconditi dell’avventura umana
che percorre da interprete e da protagonista
nell’impervio labirinto delle idee, delle aspettative,
delle soluzioni umane possibili,
senza rinunciare al bagaglio delle varianti di pensiero
che affiorano nell’ultimo suo quadro:
riassunto senza infingimenti degli interrogativi
sul fine ultimo cui sono chiamati a ruolo
le complementari sensibilità al maschile e al femminile.