Gli ottant'anni del Centro Sperimentale di Cinematografia
Casa del Cinema - Roma
Una lunga storia
Guardare al passato per progettare il futuro
Per gli ottant’anni il Centro Sperimentale di Cinematografia si mette in mostra, per raccontarsi e raccontare non solo il cinema italiano, ma anche i mutamenti storici e culturali dell’Italia.
Dal 1935 ad oggi - ce lo ricorda il Presidente Stefano Rulli - il Centro è una fucina di leve non soltanto di registi, ma anche di attori e attrici, sceneggiatori, costumisti, direttori della fotografia, montatori, fonici e tutti coloro che sono responsabili a vario titolo della creazione dell’opera cinematografica e ne sono perciò autori.
Corpi, volti, luoghi che non solo descrivono i gusti divistici delle diverse epoche e che viene ben testimoniata dalla mostra allestita per l’occasione – ma anche proiezioni di saggi di diploma, esercitazioni e lungometraggi.
Come in un gioco di scatole cinesi, le stesse durate delle immagini in movimento del Centro possono variare a seconda della gestione e dell’indirizzo dato dai vari presidenti che si sono avvicendati nel tenere alto l’onore di questa importante istituzione e passare, nel corso degli anni, dal cortometraggio, al medio metraggio, al lungometraggio per poi tornare a essere corto.
Ogni appuntamento sarà accompagnato dall’incontro con gli allievi che ci racconteranno, in una sorta di “soggettiva libera indiretta”, il “loro” Centro Sperimentale di Cinematografia, utile tassello per arricchire quel grande mosaico che è la storia del cinema.
Guardare il passato per proiettarsi nel futuro. Perché come l’avvento del cinema ha costretto il romanzo dell’ottocento a ridefinire i propri confini narrativi, sospingendo l’opera letteraria verso i territori poco esplorati di una interiorità inafferrabile dall’occhio della cinepresa, così oggi è il cinema a dover ripensare gli ambiti della sua narrazione sotto la spinta prepotente della serialità, sperimentando sintesi espressive nuove.
Ma i festeggiamenti degli 80 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia alla Casa del Cinema che cominciano a settembre e che proseguiranno per tutto il mese di ottobre e di novembre vogliono idealmente anche inaugurare una felice sinergia tra due importanti istituzioni nella promozione e diffusione del cinema italiano.
26 settembre
Ragazzi di Trastevere di Umberto Lenzi
Storia pasoliniana su un gruppo di ragazzi del popolare quartiere romano.
La Villeggiatura di Marco Leto
Il professor rossini si è rifiutato di giurare fedeltà al regime fascista e per questo viene mandato al confino su una piccola isola del sud. la convivenza con gli altri confinati, quasi tutti proletari, è avvelenata da equivoci e incomprensioni, anche a causa delle premure dimostrate dal commissario (celi) nei riguardi del protagonista.
Passeggiata di buon mattino di Folco Quilici
Quattro pretini tedeschi vestiti di rosso camminano per la città, di buon mattino, per andare alla posta. L’ultimo della fila si ferma per allacciarsi le scarpe e si perde. Ha così occasione di scoprire Roma, in un susseguirsi di curiosi incontri e di peripezie, originate dalle sue difficoltà linguistiche, fino all’inevitabile lieto fine. Un ritratto della Roma “popolare” anni Cinquanta, colta nei suo sgargianti colori primaverili. Un inedito Quilici, che dapprima osserva dall’alto (i primi minuti con i pretini che camminano per strada incrociando altre schiere, di bambini, di altri preti, sono da antologia, come nelle foto di Giacomelli), poi si appassiona alle vicende del suo piccolo eroe e lo riprende per strada, pedinandolo alla Zavattini.
Gli sbandati di Francesco Maselli Un gruppo di ragazzi di buona famiglia, sfollati in campagna, è indeciso se, dopo l’8 settembre 1943, prendere la via della Resistenza partigiana. Alcuni lo faranno e perderanno la vita, altri fuggiranno al sicuro in Svizzera.
30 settembre Étude di Istvan Gaal Un giovane si addormenta mentre sta studiando di notte. Poi si alza, va alla finestra, guarda la città che si sta svegliando e fischia le prime cadenze della sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonín Dvořák.
Danza macabra di Gustavo Dahl Uno due tre di Emidio Greco Una ragazza si divide tra due uomini, ma entrambi la vorrebbero tutta per sé. La ragazza li pianta e se ne va libera per la città.