#167 - 19 settembre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascer il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch" (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti. Papa Francesco Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo. Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

L'onorevole Tarzan

di Giada Gentili

La storia è una parodia delle avventure di Tarzan, che presenta un uomo della giungla decisamente imborghesito, con moglie e figlioletto a carico, mentre al contempo presiede una giungla piena di belve e di esseri più o meno mostruosi, nonché di cacciatori bianchi di varie forme e inclinazioni.

L'onorevole TarzanL'onorevole Tarzan

La narrazione è costellata di proverbi assurdi e di apparizioni fuori trama dello stesso Jacovitti, che si rappresenta come uno spilungone che porta sopra il camice una lisca di pesce.

Nato nel 1948, che non è “re”, ma “primo ministro”. Al suo fianco, prima donna Sora Gei una parodia di Jane Porter, la sposa di Tarzan nei libri originali e adattamenti cinematografici.
Quanti onorevoli nel cinema, nella letteratura....(penso a "L'onorevole Peppone").
Ci si consola così: ridendo, satireggiando, mettendo in berlina....la consolazione dei poveri, si dice.
Tant'è: non sfugge questo onorevole Tarzan del secondo dopoguerra dove veri artisti avevano già intravisto le disgrazie del nostro paese.
Ripenso spesso a Longanesi e Flaiano, ma anche a Dino Buzzati che in piena guerra scrisse "Il deserto dei Tartari" o a Tommaso Landolfi col suo "Racconto d'autunno" o al grande giurista Salvatore Satta e il suo "De profundis".

Sempre più una stagnante palude il nostro piccolissimo paese con le sue gloriose impennate (penso alla scuola di Amatrice costruita in due settimane) che paiono sempre più urla dal silenzio, un paese omogenaizzato dai grandi media al servizio di un Potere irrimediabilmente lontano dalla diakonia e sempre più avvinghiato agli interessi personali.
Rileggiamo Jacovitti e il suo Tarzan imborghesito, per favore.

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