Tra tenerezza e sorrisi, emozione e riflessione.
Io prima di te
... l’importanza di vivere la vita fino in fondo
di Federica Fasciolo
Louisa è una ventiseienne entusiasta e indecisa su cosa fare nella vita, complice anche il doversi dedicare a lavoretti che le permettano di aiutare economicamente la sua famiglia.
Quando perde il posto in un locale della sua cittadina, deve trovare un altro impiego: finisce così ad assistere Will, un ricco quanto giovane ex banchiere, la cui vita è cambiata totalmente dopo un incidente. Ora è costretto su una sedia a rotelle e paralizzato dal busto in giù, e convinto che vivere non abbia più senso. Louisa, con la sua gioia, apre un varco nella barriera che Will si era costruito intorno negli ultimi due anni, cercando di mostrargli quanto possa essere ancora bella la vita.
"Io prima di te", film adattamento dell'omonimo libro di Jojo Moyes, ha un titolo insolito per una storia che ha la parvenza di essere (anche) romantica.
Se a una prima lettura il suo senso potrebbe suonare come "Io prima di conoscere te", più si vede il film e più ci si rende conto che, almeno in parte, non è quello il suo reale significato.
"Devo pensare prima a me" è la frase che nella realtà dei fatti più si avvicina alla verità che il film trasmette, per quanto abbia sfumature diverse nei vari personaggi: per alcuni di loro è banale egoismo, per altri un egoismo giustificato. Mentre per qualcun altro è semplice, per quanto triste, consapevolezza.
Il film è commovente, tratta temi attuali e provoca dilemmi etici per la natura stessa della storia che racconta.
E, nonostante ciò, riesce nell'impresa sembrare eccessivamente sdolcinato. Eppure è impossibile non notare come, oltre alle sue nobili intenzioni, dietro si nasconda anche il voler strizzare l'occhio a ragazze adolescenti in cerca della prossima storia d'amore strappalacrime: per quanto ben confezionato, alcune ingenuità registiche fanno pensare più alla banalità delle romanticherie alla Nicholas Sparks (https://it.wikipedia.org/wiki/Nicholas_Sparks), che a un film capace di sollevare questioni morali e di trasmettere un significato profondo.
La colonna sonora non aiuta a migliorare la situazione, specialmente nell'utilizzo della non poco inflazionata "Thinking out loud" di Ed Sheeran: una bella canzone che però riporta subito all'idea di film puramente adolescenziale, mentre ci sarebbero le potenzialità per la storia di essere molto più di questo.
Inoltre, per quanto gli interpreti scelti facciano un buon lavoro, la loro apparente "perfezione" e il loro provenire da esperienze cinematografiche e televisive di grande successo planetario contribuiscono a dare al film un'aria patinata, più necessaria ai risultati al box office che al racconto.
Nonostante ciò, "Io prima di te" si vede volentieri e, per chi lo osserva con più attenzione di coloro che cercano solo l’ennesima storia romantica, c'è anche qualcosa da imparare: l’importanza di vivere la vita fino in fondo, di comprendere gli altri anche quando sembra impossibile farlo e, soprattutto, di non giudicare.
E se è vero che sarebbe potuto essere migliore di com’è, è vero che sarebbe potuto essere anche peggiore: avrebbe potuto essere costellato di frasi eccessivamente zuccherate, ricco di baci inutili e di inutili tragedie (vedere il già citato N. Sparks), mentre raggiunge invece un buon equilibrio di tenerezza e sorrisi, di emozione e riflessione.