Cronache cittadine
Amerigo - storie da utopia
Il delitto di Laura Palmerini
119esima puntata
di Alessandro Gentili
La solita solfa. Sveglia all'alba. Colazione fugace. Saluto alla moglie e ai cani (se ci sono o al gatto).
Poi in auto. Le scuole son chiuse quindi si spera che ci sia poco traffico.
Subito dietro iniziano a premere per superare. Il limite di velocità lo supero, ma pare non basti.
Parcheggio da trovare in ufficio. Aria calda. Umore dei colleghi. Otto ore di lavoro (quando c'è).
Poi il pomeriggio si torna. Magari un pò di spesa e altre incombenze casalinghe. Una doccia. La cena. La tivvù.
Poi il giorno dopo si riprende. E questo per tutta la vita. Ma ci attacchiamo anche alla merda, se da questa dipende la nostra sopravvivenza.
Ogni tanto irrompono devastazioni: malattie, lutti, incidenti, la politica. Il peggio non ha fine. Tregue?
Il campionato di calcio, le elezioni, le disgrazie altrui. Ogni tanto una disgrazia lontano da casa nostra ci riassetta e ci consola. Un bel funerale in tivvù è meglio di un calmante.
Però d'estate è dura: è tutto fermo e bisogna aspettare i primi di settembre. Il mondo pare impazzito di felicità : tutti al mare, tutti in acqua, tutti a correre (per dove? non ha importanza....).
Il mondo è arrivato pure qui ad Amerigo col delitto della Palmerini. Mistero irrisolto da anni (come altri in questo paese).
E' cambiata pure la montagna: meno romantica, più noiosa. Sono cambiate pure le mandrie: puzzano e cacano sui prati dove non ci si può sdraiare. Sono cambiate pure le vacanze: sono diventate un lavoro, una cambiale, un vizio.
Pjanic è andato dalla Roma alla Juve, l'allenatore della Lazio si è rifiutato di venire, Pellè è milionario in Cina. Matteo sta dappertutto nello stesso momento e a Bruxelles i ragionieri dettano le condizioni per vivere. Per fortuna loro gli Inglesi (come la storia insegna) hanno capito l'antifona....
"Ciao, come va lo spread oggi?"
" Meglio del PIL."
"E piazza Affari?"
"Mah, sono deluso...."
"Sei andato per saldi?"
"Troppa gente."
"Vai in vacanza?"
"Sì, ma è diventata un'impresa."
"Dì: sei felice?"
"Scusa, mi chiama mia suocera. Ti richiamo."