#161 - 4 luglio 2016
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerŕ il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua ŕ affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono piů a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa č andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Cinema

Casa del cinema - Roma

Grandi Firme a confronto

Con omaggio a Dino Risi

di Federica Fasciolo

Prosegue alla Casa del Cinema di Roma, la programmazione estiva: Una serie di film interessanti a cominciare da "Il Mattatore" e "Una bella vacanza", opere in omaggio a Dino Risi.

Grandi Firme a confronto

4 luglio
Il Mattatore, di Dino Risi
Gerardo, guitto che passa disinvoltamente, ma con scarso successo, dal teatro comico alla tragedia, viene coinvolto, grazie alla sua capacità di imitare qualsiasi parlata dialettale d'Italia, in una truffa ordita da Lallo ai danni di un ricco commerciante di stoffe. La sua inesperienza fa sì che sia lui l'unico a essere arrestato, venendo condannato a parecchi mesi di carcere. Qui fa conoscenza con un vasto campionario di piccoli delinquenti, dediti prevalentemente a truffe di vario genere. In particolare fa amicizia con De Rosa, detto Chinotto, un truffatore per il quale le porte delle carceri sono come la porta girevole di un grande albergo.

Uscito di prigione, Gerardo si mette in società con Chinotto, divenendo, grazie alle sue impareggiabili doti istrioniche, un bravissimo organizzatore e realizzatore di truffe, al punto da riuscire persino a truffare colui che ne aveva provocato l'incarcerazione, il raffinato Lallo. Superato il maestro Chinotto, Gerardo si mette in proprio fino a che Annalisa, attrice di varietà innamorata di lui, riesce a mettergli la fede al dito. Sebbene la moglie tenti di redimerlo, la sua è una vocazione irresistibile ed egli ogni tanto deve riprendere l'antica attività.

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5 luglio
Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Quattro coppie di amici si confronteranno su temi come amicizia, amore e tradimento per poi scoprire di essere dei "perfetti sconosciuti".

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6luglio
Una bella vacanza di Fabrizio Corallo omaggio a Dino Risi “Una bella vacanza” (Risi definiva così la sua esperienza nel cinema) vede l’autore de ”Il sorpasso”, ”Una vita difficile”, ”I mostri”, ”Profumo di donna” e di tanti indimenticabili film-specchio dell’Italia dal dopoguerra a oggi, ripercorrere la sua carriera e la sua vita, rievocando la stagione più feconda del nostro cinema e 60 anni di storia del costume. In poco più di un’ora il regista milanese si racconta come protagonista di momenti di vita quotidiana divertenti ed emozionanti e testimone schietto ed ironico di eventi imprevedibili con aneddoti e curiosità sui suoi film, i suoi attori e la società in evoluzione, tra le speranze dell’Italia della ricostruzione, le euforie e le contraddizioni del boom economico, l’incanto ed il disincanto degli anni della contestazione e il dramma di quelli del terrorismo, fino al disorientamento di fronte al villaggio globale dell’era televisiva.
Numerose testimonianze arricchiscono “Una bella vacanza” da segnalare quelle degli attori Jean Louis Trintignant, Monica Bellucci, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Franca Valeri, Catherine Spaak, Lorella De Luca e Alessandra Panaro; di spettatori d’eccezione come Martin Scorsese, Umberto Eco, Carlo Verdone e Walter Veltroni; dei figli d’arte Alessandro Gassman, Ricky Tognazzi, Carlo ed Enrico Vanzina; dei colleghi di lavoro Ettore Scola, Armando Trovajoli, Furio Scarpelli, Vittorio Cecchi Gori ed Enrico Lucherini; dei registi Paolo Virzì e Marco Tullio Giordana e dei critici Valerio Caprara, Tullio Kezich, Curzio Maltese, Jean Gili e Marco Giusti.

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6 luglio
Prima che la vita cambi noi di Felice Pesoli
Una storia beat e hippie nella Milano a cavallo tra gli anni sessanta e settanta.
In Italia il racconto della ribellione giovanile degli anni sessanta e settanta porta con sé un riflesso condizionato: si pensa subito agli “anni di piombo”. La violenza ha rubato la scena e ci ha lasciato una fotografia incompleta. E’ rimasta fuori dall’inquadratura l’altra faccia del movimento, la storia di quelli che non hanno mai voluto saperne della violenza, di quelli che non si riconoscevano nel marxismo leninismo della nuova sinistra e hanno preferito le poetiche della beat generation, le spinte libertarie della controcultura, gli slanci utopici del movimento hippy.
Prima che la vita cambi noi prova a raccontare questa storia. Un percorso esistenziale fatto di frammenti, spunti e ricordi della controcultura, di quella “vita alternativa” che intorno alla centralità della musica ha prodotto la psichedelia, i movimenti pacifisti, l’uso creativo delle droghe, i festival pop, i nuovi costumi sessuali, le comuni, il mito del viaggio, il ritorno alla campagna, l’influenza delle filosofie orientali, un nuovo rapporto con il corpo.
“Cambiamo la vita, prima che la vita cambi noi” era lo slogan coniato dalla rivista milanese di controcultura Re Nudo; un modo per dire che per cambiare il mondo non è necessario aspettare il “sol dell’avvenire”, dopo aver preso “il palazzo d’inverno”; un modo per dire che occorre cambiare il proprio modo di vivere mettendosi in gioco da subito, con tutta la radicalità esistenziale di cui si è capaci.
E’ da questo slogan che nasce il titolo del documentario: un percorso nella Milano tra la metà degli anni sessanta e la metà dei settanta che racconta un movimento attraversato da slanci utopici e spinte autolesioniste, buone idee e ridicole presunzioni, ma che ha descritto un tragitto generoso e coraggioso, fatto da giovani che hanno voltato le spalle alla sicurezza materiale, alla tecnologia, ai primati dell’occidente e hanno scelto di inventarsi un modo di vivere diverso, e alla fine hanno contribuito non poco al cambiamento di stile di vita delle generazioni successive.
Al termine breve incontro con Felice Pesoli e Steve Della Casa

6 luglio Sideways (Sideways. In viaggio con Jack) di Alexandre Payne
Miles Faymond, insegnante di inglese divorziato e scrittore fallito con una fissazione per il vino, parte per una vacanza in compagnia del suo amico Jack, attore televisivo in procinto di sposarsi. La destinazione è la California e le sue vigne. Durante il viaggio, le differenze tra i due amici si manifestano immediatamente: l'esuberanza di Jack si contrappone all'eccessiva prudenza di Miles, il primo si accontenta di un vino a basso costo mentre l'altro va alla ricerca di un sofisticato Pinot. Jack vuole godersi i suoi ultimi giorni da scapolo, mentre Miles cerca solo un modo per distrarsi dalla sua depressione. Grazie al buon vino e a due belle donne, la loro vacanza diventerà indimenticabile a patto che trovino il modo per tornare a Los Angeles sani e salvi.

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8 luglio
Hitchcock / Truffaut , di Kent Jones
La più grande lezione di cinema di tutti i tempi che ci porta direttamente nel mondo del creatore di "Psycho", "Uccelli" e "La donna che visse due volte". Quando François Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera ebbe un'intenzione molto chiara: mostrare ai critici americani che si erano sbagliati a sottovalutare i film di Hitchcock, che per loro erano solo film di intrattenimento e leggerezza. La visione singolare di Hitchcock viene riproposta nel film di Kent Jones da alcuni tra i più grandi registi d'oggi: Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater, Peter Bogdanovich e Paul Schrader. La conversazione tra i due uomini cambiò profondamente la critica nei confronti dell'approccio del cinema di Hitchcock nel mondo, ma non solo. Da allora il concetto stesso di "cinema" cambiò per sempre.

9 luglio
Ladyhawke , di Richard Donner
In un borgo fortificato del Medio Evo francese, ha la sua corte un vescovo-signore. Ma è un uomo dall'animo malvagio e corrotto. Invaghitosi di Isabella d'Angiò, la fidanzata del capo delle guardie - Etienne Navarre - colpisce la giovane e bella coppia con la sua maledizione. Così Etienne è condannato ad andarsene ramingo ed ogni notte a trasformarsi in lupo, mentre la donna lo segue: ma sarà tale solo di notte anche lei, mentre di giorno non è che un falco, aggrappato al pugno dell'amato. Durante una delle sue malinconiche peregrinazioni, il cavaliere incontra Philippe (detto "il topo"), un ladruncolo evaso dalle segrete del castello vescovile e lo salva dagli armigeri, che cercano lui e Etienne stesso con il suo prezioso falcone. Il ragazzo gli si affeziona, viaggia con lui ed un giorno accompagna Isabella dal monaco Imperius, perché il falcone è stato ferito da una freccia e solo il monaco, ubriacone, mezzo mago ma saggio e che vive isolato tra i ruderi di un antico maniero, può salvarla dalla morte. lmperius riesce nell'intento. Philippe, che volta a volta è stato spettatore delle due trasformazioni, riesce anche a salvare Etienne, una notte in cui il lupo sta per affogare in mezzo al ghiaccio. I quattro alla fine si riuniranno nel borgo, durante una cerimonia alla presenza del vescovo. Mentre il ragazzo penetra nella Chiesa attraverso le fogne, Etienne vi irrompe a cavallo, sfida a duello il perfido capitano delle guardie (suo successore ed anima nera del vescovo) e lo uccide. In quel momento si produce un'eclisse solare: nel sortilegio che aveva colpito i due fidanzati era previsto che, in un momento "né di giorno, né di notte", la maledizione sarebbe cessata. E così avviene. Etienne uccide il vescovo terrorizzato e fugge a cavallo con Isabella, mentre "il topo" decide di restare con il vecchio amico Imperius.

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10 luglio
Le Gout Des Autres (Il gusto degli altri) di Agnés Jaoui
Castella Ă© un affermato imprenditore annoiato dalla vita che conduce insieme alla moglie, un'arredatrice di interni. Per portare a buon fine l'affare di cui si sta occupando, si vede costretto ad assoldare una guardia del corpo e a prendere lezioni di inglese. Gli incontri con Clara, l'insegnante, si rivelano un tormento e lui decide di smettere. Una sera controvoglia si vede trascinato a teatro. Assiste ad un testo di Racine, si commuove fino alle lacrime, decide di entrare nel mondo dell'arte e di conoscere l'attrice: quando si accorge che si tratta proprio dell'insegnante, cambia atteggiamento e riprende le lezioni di inglese. Intanto il suo autista e la guardia del corpo, fatta amicizia durante le lunghe attese, conoscono Manie, una cameriera, e a turno intrecciano con lei una relazione. Durante una lezione, Castella legge una poesia con cui dichiara a Clara il proprio amore, ma lei non dice niente, e lui cade in uno stato di depressione. Franck, la guardia del corpo ed ex poliziotto, non prende bene il fatto che Manie da casa faccia vendita di spinelli; e quando sta per proporle di andare a vivere insieme, ci ripensa e va via senza dire parola. Intanto Clara sente di provare qualcosa per Castella. La sera della prima di "Hedda Gabler" lo aspetta con ansia ma lui non arriva. Dopo la fine lo vede applaudire e il suo viso si rasserena. Intanto Bruno, l'autista, si diletta a suonare il piffero con altri principianti.

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