Storia di un personaggio esistito durante la rivoluzione francese
Fouché
di Giada Gentili
...è un fumetto italiano di ambientazione storica, creato negli anni settanta dall'autore Max Bunker (Luciano Secchi) e dal disegnatore Paolo Piffarerio.
Il protagonista della vicenda che si svolge in Francia durante il periodo della Rivoluzione Francese è Joseph Fouchè uomo politico di primo piano realmente esistito (1759-1820) che, dopo essersi dedicato alle scienze e all'insegnamento, prende gli ordini minori, è deputato alla Convenzione e coopera con Robespierre. In seguito sostiene Napoleone, di cui diviene il potentissimo ministro di polizia e, alla sua caduta, tenta invano di porsi al servizio di Luigi XVIII da cui, dopo i i 100 giorni, viene definitivamente esiliato.
Il fumetto proposto è un'insolita versione a fumetti della storia della Rivoluzione Francese vista attraverso gli occhi di uno dei suoi personaggi più controversi, Joseph Fouché. Trattandosi degli anni '70 un fumetto sulla rivoluzione può avere molteplici letture. Peraltro è un fumetto che non nasconde storture, malvagità , corruzione ed intrighi sempre presenti nei grandi eventi storici, non a caso è intitolato a Fouché. Essendo destinato ad essere pubblicato su Eureka, ovvero ad un pubblico di adulti e non di ragazzi, il fumetto può permettersi di mostrare quello che solitamente non viene mostrato in simili riduzioni a fumetti di eventi storici.
A leggerla con gli occhi di oggi, si rivela ancora fresca e agile, viva e per nulla pedante, nonostante l’abbondante parte testuale e la cospicua dose di informazioni, dati storici e di costume sui quali si basa.
Joseph Fouché in un ritratto ottocentesco Il personaggio storico che dà il titolo all’opera – Joseph Fouché, deputato dell’Assemblea Costituente rivoluzionaria e futuro braccio destro di Napoleone Bonaparte – riveste, di fatto, un ruolo marginale nella rievocazione di Bunker e Piffarerio. La sua figura appare, piuttosto, come quella di un attendista animato da una solida dose di furbizia e opportunismo che resta a osservare l’evolversi degli eventi alla ricerca del varco e del momento adatto per inserirsi all’interno del gioco e guidarlo con crudele determinazione. Fouché avrebbe, infatti, appoggiato e sovvenzionato l’amico Maximiliene de Robespierre, senza esitare, qualche anno più tardi, a tradirlo, organizzando la sua defenestrazione politica e la sua condanna a morte. In seguito, nel 1799, avrebbe ricevuto dal Direttorio la nomina di Ministro della Polizia, carica che – vista la moderna efficacia dimostrata nel controllo e nella repressione dei dissidenti – gli sarebbe stata confermata da Napoleone. Ma anche il grande condottiero francese avrebbe patito le conseguenze delle macchinazioni di Fouché, finalizzate a cavalcare l’onda affidandosi, di volta in volta, ai venti più propizi. A leggere tutte queste notizie, pare il ritratto di uno dei nostri Onorevoli o Senatori che mutano bandiere (e idee) al soldo di tutte le bandiere, saltando sempre sul carro dei vincitori. Ma, finchè verranno votati, a nostro parere fanno benissimo a giocare a ping-pong nel campo della politica. Fouchè, grande archetipo dei nostri ministri....