#160 - 13 giugno 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Equilibri

di Giuseppe Sanchioni

Con grande sollievo apprendiamo dalla stampa che i panda giganti, si proprio quegli orsetti bianchi e neri che sono il simbolo del WWF, hanno raggiunto un numero tale per cui non vengono più considerati una specie a rischio estinzione. Siamo molto contenti per loro ma, siccome non si può mai stare tranquilli, ora si presenta un nuovo problema e ci assilla un’altra angoscia.
Infatti come si sa i panda hanno una dieta decisamente monotona perché a base di germogli di bambù. Ne consumano più di 10 chili al giorno a testa.

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Chiunque può capire che ora sono loro che rappresentano un pericolo di estinzione per altre specie che andranno protette a loro volta.
La specie che riteniamo in pericolo maggiore è quella dei ristoranti cinesi, nei cui piatti ci sono sempre dei germogli di bambù che, a questo punto, potrebbe cominciare a scarseggiare.
Quindi ci aspettiamo chiusure a valanga di ristoranti cinesi.
E ci chiediamo: quale sarà il numero minimo per considerare la specie a rischio estinzione e cominciare a prendere provvedimenti? Sarà necessario creare delle riserve di riproduzione dove conservare i pochi ristoranti femmine e maschi a scopo riproduttivo?
Bisognerebbe iniziare a parlarne prima che scompaiano come i dinosauri. E, come i dinosauri, non vorremmo che tra qualche milione di anni gli studiosi di allora si chiedano cos’è che ha fatto sparire i ristoranti cinesi inventando tesi più o meno fantasiose, tipo una serie di meteoriti che li hanno colpiti in maniera esclusiva.

Ma pensiamo ci siano anche altre specie a rischio.
Vogliamo considerare i poveri artigiani che fanno i mobili in bambù? Saranno condannati all’estinzione pure loro? In qualità di artigiani sono già una specie a rischio a causa della cattiva abitudine tutta umana di richiedere la fattura per il lavoro fatto.
Ora si aggiunge un nuovo rischio: è stato pienamente valutato? Vogliamo ancora diminuire la biodiversità?
E poi dicono che l’uomo è il predatore maggiore della natura!

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