In parallelo con "Il Cammino del Perdono"
Pescocanale di Capistrello - Abruzzo
San Michele Arcangelo
di Dante Fasciolo
Lungo il percorso del Cammino del Perdono, organizzato dal Movimento Celestiniano e di cui si da notizia della quinta tappa in questo stesso numero del giornale, ci si imbatte di un piccolo paese: Pescocanale. E’ qui che ci siamo soffermati per ricordare una piccola chiesa Oasi di serenità .
La chiesa è dedicata a San Michele Arcangelo riedificata a seguito dei danni subiti dal terremoto del 1915.
Sulla facciata a capanna apre il portale decorato da una cornice modanata sorretta da due mensole; in alto è posto un oculo cieco coronato da una cornice a rilievo che disegna il profilo di un arco a tutto sesto e poi ricade su due lesene laterali, dal profilo leggermente aggettante.
Nella parte posteriore della chiesa è murato il rilievo in pietra di due leoni, databile al XIII secolo; allo stesso periodo può riferirsi anche la raffigurazione di un angelo inserita nella cortina muraria della torre campanaria. La chiesa conserva un dipinto di S. Silvestro papa, datato tra le fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ed una scultura in legno di S. Michele dell’Ottocento.
La celebrazione religiosa in onore del patrono San Michele Arcangelo si svolge in piena estate, nei giorni del 18 e 19 agosto, quando tornano nel paese marsicano i numerosi villeggianti. Tradizioni molto sentite in paese sono quelle legate alla festa in onore di Santa Barbara e alla rappresentazione del presepe vivente che si tiene a dicembre.
Come si intuisce, si tratta di una piccola realtà ecclesiastica al centro di un borgo montano situato a 700 metri d’altezza slm su una collina impervia della Valle Roveto ai cui piedi si trova il letto del fiume Liri, uno dei corsi d'acqua più importanti della regione abruzzese.
Tuttavia è proprio questa sua posizione isolata, ricca di storia e immersa nel verde che ci ha permesso di sceglierla anche come località da indicare come Parco e Oasi dello Spirito. Infatti, basti pensare che si trova al centro del parco naturale regionale dell’Appennino-Monti Simbruini e dei monti Cantari; che il suo territorio è bagnato dal fosso di Rianza che costituiva in età romana il confine tra i municipi di Antinum (Civita d'Antino) e quello di Alba Fucens in territorio dei marsi, e che si trova a poca distanza dal luogo ove nasce il fiume Aniene.