Gli oracoli e gli oroscopi sono meno imprecisi di qualsiasi teoria sociologica.
Analisi dell'oroscopo degli alberi seguendo l'itinerario divulgativo
del libro "Alberologia" di Antonio De Bono, edito da Osanna Edizioni.
Dal 1 al 10 marzo - (periodo di buio)
Dal 3 al 12 settembre - (periodo di luce)
Il salice
Scoprire le affinità albero-persona
Il salice è l’albero associato ad Avanc (l’Idra), un mostro acquatico che viveva in un lago vicino alla Collina del Lutto e che è stato ucciso da Peredur, figlio di Eurawc, come promessa d’amore ad una bella fanciulla, l’imperatrice di Cristinobyl. L’astrologia celtica associa ad Avanc il salice, in quanto questa pianta possiede enormi radici, somiglianti a teste di serpente, che affondano sempre più in profondità nell’acqua.
Le persone nate sotto questo albero presentano una personalità molto individualista e, per certi aspetti, avara. Il loro pensiero occupa tutto lo spazio disponibile e si concedono tutto ciò che desiderano quando lo vogliono perché convinte che tutto può essere comprato. Riescono ad approfittare sempre del momento presente e non si lasciano sfuggire la più piccola gioia, in quanto sanno quel che vogliono.
Il Salice è capace di analizzare la personalità di coloro che lo circondano.
Se qualcuno gli resiste o non si piega alle sue idee entra con lui in conflitto. Il salice non sa adattarsi alle situazioni, ha bisogno di un ambiente favorevole per aprirsi e detesta i compromessi. Molto ingegnoso e calcolatore, riesce spesso a dissimulare le proprie reali intenzioni recitando alternativamente la parte del poveretto da compatire oppure quella del mostro terrificante, ottenendo ciò che desidera con la pietà oppure con le minacce. Quindi, la sua fragilità è tutta una montatura.
È un commediante, e sa utilizzare la sua apparente debolezza per raggiungere i suoi scopi. Il suo punto di forza è la seduzione.
Questo albero può raggiungere i 10-15 metri di altezza, eccezionalmente tocca i 20 metri. È originario della Cina, ma viene piantato anche in Europa e America settentrionale.
È una pianta eliofila1, termofila2 e frugale3, tipica degli ambienti umidi e lacustri, predilige terreni inondati e leggermente acidi. Vegeta bene anche su terreni ghiaiosi e sabbiosi.
È una pianta che può vivere in purezza o in consociazione lungo i corsi d’acqua con il pioppo
bianco e nero, l’olmo campestre, il sambuco dal livello del mare fino ai 1000-1100 metri di quota. Appartiene alla famiglia delle Salicacee e al genere Salix sono ascritte circa 200 specie tutte nelle regioni temperate dell’emisfero nord.
Gli alberi di questa famiglia generalmente vivono molto poco, infatti il Salice piangente può vivere tra i 40 e 60 anni, però ha un rapido accrescimento. Possiede un tronco diritto rivestito da una corteccia di colore grigio chiaro negli individui giovani, con l’età diventa grigio scura e molto fessurata. Il suo nome comune deriva dal fatto che ha una chioma tipicamente ricadente con rami bruni, penduli e sottili.
Le foglie sono glabre4 e strette, lunghe 7-15 cm, di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiaro in quella inferiore. Gli amenti5 fioriscono in maggio: quelli maschili sono gialli, quelli femminili sono verdi. Il frutto è una capsula che contiene piccoli semi provvisti di peli. Il salice piangente è considerato simbolo della nostalgia e della malinconia.
Prima di essere introdotto in Europa, il salice aveva altri significati soprattutto per i greci. Dato che perde i frutti prima che maturino, i greci associavano l’albero al culto della Madre terra; perché
come l’albero genera e uccide il frutto, così la Madre terra dà vita alle creature e poi le accoglie nel proprio grembo dopo la morte.