AEA, 2015 - L’ambiente in Europa: Stato e prospettive
Relazione Agenzia europea dell'ambiente, Copenaghen
politiche ambientali europee
Negli ultimi anni, le nostre conoscenze della natura sistemica di molte
sfide ambientali si sono evolute perchè la conoscenza dei problemi ambientali è aumentata.
Questa conoscenza, riconosce che le sfide ambientali che dobbiamo affrontare
oggi non sono molto diverse da quelle di dieci anni fa.
Le iniziative delle politiche ambientali adottate di recente continuano a
riguardare i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l’uso non sostenibile
delle risorse naturali e le pressioni dell’ambiente sulla salute.
Anche se tali questioni conservano la loro importanza, si presta maggiore attenzione ai
legami tra di esse e alla loro interazione con un’ampia gamma di tendenze
sociali. Queste interconnessioni rendono più complicato definire i problemi e
rispondere a essi.
In generale le questioni ambientali specifiche, aventi spesso effetti locali, in passato sono state affrontate mediante politiche mirate e strumenti per singole problematiche. È il caso di problemi come lo smaltimento dei rifiuti e la protezione delle specie. Dagli anni novanta però, il riconoscimento di pressioni diffuse provenienti da varie fonti ha portato a concentrarsi maggiormente sull’integrazione dei problemi ambientali nelle politiche settoriali, come quelle per i trasporti o l’agricoltura, con risultati diversi.
Queste politiche hannocontribuito a ridurre alcune delle pressioni sull’ambiente.
Hanno però avuto meno successo nel fermare la perdita di biodiversità dovuta alla distruzione degli
habitat e allo sfruttamento eccessivo, nell’eliminare i rischi per la salute umana
dovuti all’insieme di sostanze chimiche introdotte nel nostro ambiente o nel
fermare i cambiamenti climatici. In altre parole, abbiamo difficoltà ad affrontare
sfide ambientali sistemiche a lungo termine.
Ci sono numerosi fattori e complesse interazioni alla base di questi risultati
contrastanti. Nel caso di problemi ambientali con rapporti di causa-effetto
relativamente specifici, politiche più dirette possono ridurre le pressioni
ambientali e il danno immediato che esse causano. Nel caso di problemi
ambientali più complessi, cause multiple possono contribuire al degrado
ambientale, rendendo più difficile formulare risposte politiche. La politica
ambientale moderna deve affrontare entrambi i tipi di problemi.
In parte, questa progressiva comprensione delle sfide ambientali si riflette già
nell’approccio adottato di sviluppare “pacchetti di politiche” coerenti che si
basano su una triplice risposta:
(1) fissare standard di qualità generali legati allo stato dell’ambiente che guidino
lo sviluppo generale di approcci politici coerenti a livello internazionale,
(2) fissare corrispondenti obiettivi generali legati alle pressioni ambientali (che
spesso comportano una divisione per paese o settore economico,
o entrambi),
(3) formulare politiche specifiche che affrontino i punti di pressione, le cause, i
settori o gli standard.
Le direttive dell’UE per i cambiamenti climatici illustrano questo approccio: le
ambizioni generali di queste direttive sono in gran parte guidate dall’obiettivo
concordato a livello internazionale di mantenere il riscaldamento globale al
di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali.
Per l’Unione europea questo si traduce in obiettivi generali di riduzione delle emissioni di gas serra (per es.
ridurre le emissioni a livello dell’UE del 20% entro il 2020 e del 40% entro il 2030
rispetto ai livelli del 1990). Questo, a sua volta, si collega a una serie di politiche
più specifiche, come le direttive sullo scambio di quote di emissioni, l’energia
rinnovabile, l’efficienza energetica e altro.
La Strategia tematica sull’inquinamento dell’aria guida l’attuale direttiva dell’UE sulla qualità dell’aria. In questo campo la legislazione dell’UE segue un duplice approccio: prevedere sia standard locali per la qualità dell’aria, sia controlli di riduzione di inquinamento alla fonte. Questi ultimi comprendono limiti nazionali vincolanti per le emissioni dei più importanti inquinanti. Inoltre, c’è una legislazione specifica per ciascuna fonte che riguarda le emissioni industriali, le emissioni dei veicoli, gli standard per la qualità dei carburanti e altre fonti di inquinamento dell’aria.
Un terzo esempio è il recente pacchetto "Verso un’economia circolare" proposto dalla Commissione europea (EC, 2014d) che divide l’obiettivo onnicomprensivo di arrivare a una società a rifiuti zero in una serie di obiettivi intermedi più specifici. Per raggiungere questi obiettivi essi dovranno essere presi in esame e integrati in politiche più specifiche (che sono spesso specifiche per settore).
(continua)