AEA, 2015 - L’ambiente in Europa: Stato e prospettive
Relazione Agenzia europea dell'ambiente, Copenaghen
Politica ambientale europea
Rispetto dei limiti del pianeta
La politica ambientale europea mira al benessere nel rispetto dei limiti del pianeta.
La visione sopra descritta rappresenta il cuore della politica ambientale del
7º Programma d’azione europeo per l’ambiente, adottato dall’Unione europea nel
2013 (EU, 2013). La visione ambiziosa che lo permea non è prerogativa assoluta di
questo programma e una serie di recenti documenti politici contengono ambizioni
simili o complementari.
Questa visione non è più, se mai lo è stata, una visione esclusivamente
ambientale. È infatti inscindibile dal più ampio contesto economico e sociale.
L’uso non sostenibile delle risorse naturali non solo minaccia la resilienza degli
ecosistemi, ma ha anche implicazioni dirette e indirette sulla salute e gli standard
di vita. Le attuali tendenze di consumo e produzione migliorano la nostra qualità
di vita, ma allo stesso tempo la mettono paradossalmente a rischio.
Le pressioni ambientali legate a queste tendenze hanno un impatto reale e
crescente sulla nostra economia e il nostro benessere. Per esempio, è stato
calcolato che i costi dei danni alla salute e all’ambiente causati nell'aria dagli
Relazione di sintesi | Parte 1 La situazione attuale 20 L’ambiente in Europa | Stato e prospettive nel 2015 Come espresso per esempio in un discorso sul “Nuovo ambientalismo” dell’ex Commissario
europeo Janez Potočnik del 20 giugno 2013 (CE, 2013e).
inquinanti provenienti dagli impianti industriali europei, superano i 100 miliardi di euro l’anno (EEA 2014t). Questi costi non sono solo economici, prendono anche la forma di una ridotta aspettativa di vita per i cittadini europei. Inoltre, ci sono fattori che indicano che le nostre economie si stanno avvicinando ai limiti ecologici e che stiamo già risentendo di alcuni effetti della limitazione di risorse ambientali e fisiche. Le conseguenze sempre più gravi degli episodi meteorologici estremi e dei cambiamenti climatici illustrano proprio questo, così come la scarsità di acqua e la siccità, la distruzione dell’habitat, la perdita di biodiversità e il degrado del territorio e del suolo.
Guardando avanti, le proiezioni demografiche ed economiche di base indicano una continua crescita della popolazione e un aumento senza precedenti del numero di consumatori del ceto medio in tutto il mondo. Oggi meno di 2 miliardi di persone, su una popolazione globale di 7 miliardi, sono considerati consumatori di ceto medio. Entro il 2050, il numero di persone sul nostro pianeta raggiungerà i 9 miliardi e oltre 5 miliardi dei quali apparterranno al ceto medio (Kharas, 2010). Questa crescita sarà probabilmente accompagnata da un’intensificazione della concorrenza globale per le risorse e da una crescente pressione sugli ecosistemi.
Questi sviluppi portano a chiederci se i limiti ecologici del pianeta possono sostenere la crescita economica sulla quale si basano i nostri ritmi di consumo e produzione. La maggiore concorrenza desta già preoccupazioni per quanto riguarda l’accesso a risorse fondamentali, e i prezzi di importanti categorie di risorse sono stati molto variabili negli ultimi anni, invertendo la tendenza al ribasso a lungo termine.
Queste tendenze mettono in evidenza l’importanza del legame tra sostenibilità economica e stato dell’ambiente. Dobbiamo assicurarci che l’ambiente possa essere usato per soddisfare le esigenze materiali e che possa allo stesso tempo costituire uno spazio sano in cui vivere. È chiaro che il rendimento economico di domani dipenderà dalla nostra capacità di far diventare le questioni ambientali una parte fondamentale delle nostre politiche economiche e sociali (3), piuttosto che limitarci a considerare la salvaguardia della natura come una componente aggiuntiva.
Il contesto in evoluzione della politica ambientale europea L’ambiente in Europa | Stato e prospettive nel 2015 21 Portare avanti questa integrazione tra le politiche ambientali, economiche e sociali è al centro del trattato sull’Unione europea, che ha lo scopo di “adoperarsi per lo sviluppo sostenibile dell’Europa basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva che mira alla piena occupazione, al progresso sociale e a un elevato livello di tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente". (articolo 3, trattato sull’Unione europea).
La relazione L’ambiente in Europa: Stato e prospettive nel 2015, si propone di informare sui progressi verso questa integrazione. Fornisce una panoramica completa sullo stato, le tendenze e le prospettive per l’ambiente in Europa in una fase in cui ci potremmo definire a metà del cammino: 40 anni di politica ambientale dell’UE alle spalle, mentre poco meno di altri 40 ci separano dal 2050 (anno entro il quale aspiriamo a vivere bene nel rispetto dei limiti del nostro pianeta).