Natale dei nostri giorni
Una bambina
di Antonio Bruni
Un muro nascosto ma bianco
in luogo che era una casa
è l’unico amico fedele
la bimba ha in esso rifugio
di notte in incerto silenzio
vi annota il diario ed i sogni
lo legge all’invito di luna
trattiene i pensieri graffiati
accanto al giaciglio di stracci
di giorno lei deve andar fuori
in cerca di cibo e di affetto
ma evita bande brutali
parecchi i ragazzi randagi
violenta la voglia di vita
sghignazzo al dolore dei vinti
il volto del padre la guida
è gracile e informe nel corpo
ha occhi che sfidano folla
miseria d’intorno la infiamma:
“vorrei colorare brutture
mutare le smorfie in sorrisoâ€
innalza le braccia e improvvisa
un passo di danza nel fango
la forza sostiene illusione
la sera acuisce la fame
il muro le è accanto e riflette un
richiamo allungato di stella
che suona gioioso e invitante
ad una baracca isolata
accorrono in tanti con lei
neonato sorride su paglia
macerie assumono incanto
stupita lo ammira ed intona:
sei tu il fratello che attendo?
il volto tuo dona speranza
nel fiato c’è luce perenneâ€.