#144 - 11 gennaio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
comunicazione

Una iniziativa del centro ricerca sulla comunicazione di Benetton Group

Museo di Roma in Trastevere - Roma

Fabrica: per comunicare

Fabrica, centro di ricerca , presenta , fino al 26 gennaio, quattro progetti, frutto del lavoro di giovani autori, diversi per formazione e provenienza. Filo conduttore del percorso espositivo è il passaggio, la transizione da uno stato a un altro, in un racconto multiplo che si muove sui confini dei luoghi e delle cose fornendone un’immagine inedita.

Quattro le sezioni della mostra:
Night(e)scapes. From light to darkness di Martina Cirese, Geremia Vinattieri e Christian Coppe
Lipadusa. From sea to land di Calogero Cammalleri
Iranian Living Romm. From private to public di fotografi iraniani
Miracle Village. From judgement to absolution di Sofia Valiente

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Night(e)scapes. From light to darkness è un progetto multimediale che unisce fotografia, musica e motion design in un viaggio notturno attraverso alcuni dei posti più suggestivi d’Italia, puntando non solo sulle immagini ma anche sui suoni registrati in loco e rielaborati elettronicamente.
L’Italia è il Paese con il più grande patrimonio artistico e culturale al mondo, primato riconosciuto anche dall’Unesco. Il viaggio dei tre giovani ricercatori di Fabrica unisce a mete note, come Venezia e Napoli (cercandone però i luoghi più nascosti tra le isole o le catacombe del III secolo), altre meno familiari come l’ecomuseo della Pietra da Cantoni nelle Langhe e le città di Matera e Craco. Ognuno di noi, che abbia o meno visitato questi posti, li associa a delle immagini. Quasi impossibile averne in mente il suono. Eppure ciascuno di essi è popolato di rumori, sussurrati o esplosi, ripetuti o unici, cadenzati o disordinati.
Le esplorazioni notturne proposte in forma multimediale da questi giovani artisti daranno al pubblico l’opportunità di vivere questi luoghi, insieme ai paesaggi sonori, sulla propria pelle.

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Lipadusa. From sea to land è una ricerca fotografica sull’identità dell’isola di Lampedusa, Lipadusa per i suoi abitanti.
Divenuta suo malgrado sinonimo di migrazione, di tragedie in mare, di disperazione e miseria, Lampedusa si presenta in questa mostra nella sua veste più autentica e profonda, quella di isola e non quella di mare divenuto cimitero. Cammalleri, anch’egli migrante (partito a tre anni con la sua famiglia dalla Sicilia per la Germania) è ritornato nella sua terra dopo diciassette anni a cercare le proprie origini. Geograficamente già Africa ma politicamente ancora Italia, Lampedusa vive una dimensione non solo isolana ma isolata, di confino o confine, di sogno e solitudine.
Le fotografie di Cammalleri ritraggono lo scorrere della vita di pescatori, bambini e animali di Lampedusa; impressioni oniriche, attimi colti in bianco e nero, sfocati nella trasfigurazione di una realtà che diventa senza tempo.

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Iranian Living Romm. From private to public è una storia corale realizzata da 15 fotografi iraniani, scelti dal direttore dell’area Editorial di Fabrica Enrico Bossan, che hanno raccontato con occhi discreti e incondizionati il salotto di casa iraniano, spazio fisico e metaforico nascosto agli sguardi dei media internazionali e dello stato locale.
Abituati come siamo a un’osservazione guidata, sempre controllata dell’Iran, con Iranian Living Room possiamo entrare nelle case delle persone e, quindi, nella pancia del Paese.
Disparità religiose, differenze e similitudini culturali, dualità nell’abbigliamento, solitudine e convivialità, clandestinità, queste e molte altre situazioni prendono forma nei delicati scatti dei giovanissimi fotografi che raccontano stanze segrete e inaccessibili ai giudizi degli altri, dove effettivamente si svolge la vita.

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Miracle Village. From judgement to absolution è il lavoro vincitore del primo premio della sezione “Stories, Portraits” del Word Press Photo.
È una ricerca delicata su un tema difficile: la vita dei sex offender al termine della pena. In Florida vigono leggi che impediscono alle persone condannate per reati sessuali nei confronti di minori di vivere a meno di 300 metri da una scuola, da un asilo, da un parco o da un’area giochi, limite che in alcune città è stato portato fino a 750 metri e al quale sono state aggiunte le piscine, le fermate dell’autobus e le biblioteche. Difficile trovare posti così che non siano sotto un ponte, o sotto un cavalcavia dell’autostrada. Miracle Village è una cittadina fondata da un ex detective privato divenuto pastore evangelico che consente ai sex offender una vita “dignitosa”.
Ne ospita un centinaio, diversi per età, appartenenza sociale ed etnia, tutti accomunati dal peso e dalle conseguenze del portarsi addosso questa etichetta. Per oltre un anno, Sofia Valiente, americana di origini argentine, ha seguito la vita dei residenti del villaggio, ha stretto amicizia e ha condiviso con loro il senso di alienazione, solitudine e le difficoltà della riabilitazione. Miracle Village racconta le storie di dodici di queste persone: ne segue il viaggio dalla colpa, il peccato, all’espiazione attraverso l’isolamento e il miraggio di un reinserimento sociale.

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