Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'Editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri
Testi - vignetta di Staino - illustrazione di grandi artisti
Dante e la speranza
Dante pone nel De Monarchia la speranza con la fede e la carità , le tre virtù teologali. Ma poi nei suoi scritti, in particolare nella Commedia, insiste a tal punto sulla parola speranza da presentarla come una virtù umana di straordinaria utilità , quasi pratica.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate è scritto sulla porta dell’Inferno. La perdita della speranza è dunque la più grave perdita umana. Il Poeta di fronte alle fiere è disperato solo quando perde la speranza de l'altezza, cioè di salire il colle della salvezza. Gli ignavi, i più disprezzabili della Commedia, non hanno nemmeno speranza di morte, mentre ai lussuriosi nulla speranza li conforta mai.
Invece la speranza ha fior del verde, rende li soffriri men duri, è fontana vivace, è ripetuto nella Commedia.
Chissà se rende anche la vita meno dura, Dante non lo dice.