Ciclo sugli alberi seguendo l'itinerario divulgativo del libro "Alberologia" di Antonio De Bono, edito da Osanna Edizioni
Dal vicino oriente
Mitologia ebraica
Per i semiti all'inizio della creazione dei mondi vi è l'Albero della Vita. Esso rappresenta il cammino di discesa lungo il quale le anime e le creature hanno raggiunto l'icona attuale: tre pilastri dell'Albero della Vita.
Questo albero mistico porta sui suoi rami i frutti, detti in ebraico Sephirot. Nei suoi dieci Sephirot viene racchiuso anche il simbolismo sessuale maschile e femminile, che congiunge quindi le tre colonne, i tre mondi di Dio, dell'uomo e dell'universo: questi due si specchiano a vicenda ed entrambi si riflettono nell'infinito.
Essi corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti.
L'insegnamento principale, contenuto nella dottrina cabalistica dell'albero della vita, è quello dell'integrazione delle componenti maschile e femminile da compiersi sia nella consapevolezza umana che all'interno delle relazioni di coppia.
Il peccato di Adamo fu dannoso proprio per aver voluto conoscere in profondità la dualità senza aver prima fatto esperienza dello stato di unità divina e senza aver portato tale unità all'interno della sua relazione con Eva.
Dopo il peccato l'albero della vita fu nascosto per impedire che Adamo, con il male che aveva ormai assorbito, avesse accesso al segreto della vita eterna e rendesse assoluto il principio del male. Tramite tali esperienze negative, il suo essere malato si sarebbe potuto liberare dal veleno del serpente, per ridiventare la creatura eterna che Dio aveva concepito.
Se dopo l'esperienza ripetuta della sofferenza e dell'esilio, la nostra fede rimane intatta e il nostro desiderio di Dio e della verità rimane incrollabile, allora ci verrà mostrato l'Albero della Vita.