Ombrosa ficus beniamina
di Giacomo Giannone
Mi vestivo di un abito
elegante con un fiore
bianco all'occhiello
e con la mia Dama andavo
dalla Piazza Grande verso
il mare
li la ficus beniamina la sera
si riposa
alla melodia delle sue verdi
foglie,
al pigolio dei passeri sui rami
rifugiati,
li sulla mia spalla Lei
posava il suo viso turbato
da languido tremore
e sussurrava:
"come vorrei essere un passero,
nutrirmi di soli insetti
e possedere un nido rifugio
per il nostro domani"!
Io dipingo ora viali solitari
ombrose beniamine
solo per ascoltare la sua voce
e disperdere la mia quando
bagno nelle acque del Mazzaro
i miei pennelli.